giovedì 15 giugno 2023
Si moltiplicano gli attacchi, i sequestri e le uccisioni di sacerdoti: estrorsioni e controllo del territorio tra le ragioni. Ma anche la visibilità per i terroristi sui media
La processione del Venerdì Santo di quest'anno nella parrocchia di San Kizito a Lagos

La processione del Venerdì Santo di quest'anno nella parrocchia di San Kizito a Lagos - Ansa

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Come mai la Chiesa cattolica in Nigeria continua ad essere il bersaglio di uccisioni e rapimenti? Per quali ragioni, nonostante i numerosi appelli di protezione da parte dei religiosi, le autorità locali non riescono a contrastare questo fenomeno? I motivi sono molteplici. Quello più ovvio sembra il denaro. Tanto i fondamentalisti islamici quanto le bande di criminali cercano di finanziarsi attraverso i riscatti anche se, in gran parte dei casi, la Chiesa non può o non vuole pagare. Il motivo forse più importante, invece, riguarda proprio i media. Attraverso la stampa, infatti, criminali e terroristi sanno che possono far veicolare i loro messaggi e terrorizzare la comunità cristiana.

“I sacerdoti cattolici rappresentano un'istituzione internazionale con un messaggio importante che sfida il messaggio dei terroristi – spiega il vescovo Jude Arogundade di Ondo, località nel sud-ovest della Nigeria –. La Chiesa ha un'importanza internazionale e un attacco anche contro i luoghi più remoti garantisce l'attenzione dei media internazionali”. Il 5 giugno 2022, una sparatoria e un attentato dinamitardo sono avvenuti in una chiesa cattolica nella città di Owo, nello Stato di Ondo. Almeno 40 persone sono state uccise da jihadisti appartenenti allo Stato islamico nella Provincia dell'Africa occidentale (Iswap). E l’evento ha avuto grande risonanza sui media internazionali.

Allo stesso tempo, i religiosi rappresentano anche una minaccia politica. Almeno questa è l’opinione di padre Andre Mahanna, presidente della Saint Rafka mission of hope and mercy, un gruppo di difesa della libertà religiosa con sede in Colorado, negli Stati Uniti. “I preti nigeriani, e non solo, sono presi di mira perché stanno educando le loro congregazioni sui propri diritti civili”, argomenta il sacerdote rispetto alla persecuzione dei cristiani in Nigeria. “I preti vengono messi a tacere, rapiti, bruciati vivi e uccisi perché stanno educando le persone su quello di cui hanno bisogno per costruire la loro nazione. I nostri sono principi giudeo-cristiani – continua Mahanna –, si basano su diritti, giustizia, fede, famiglia e libertà”.

Dietro la ragione politica si nascondono però anche altri motivi. Una fetta della comunità cristiana ha accusato l’ex presidente, Muhammadu Buhari, un musulmano del nord, di non fare abbastanza per i cristiani, la cui maggioranza risiede nel sud del Paese. “Alcuni politici spregiudicati sfruttano gli attacchi contro la chiesa per i propri interessi – commentano diversi religiosi e fedeli cristiani in Nigeria –. Vogliono creare tensione tra musulmani e cristiani per vincere elezioni o guadagnare contratti legati soprattutto al settore della sicurezza”.

Dei 70 milioni di cristiani che vivono nel gigante africano da 213 milioni di abitanti, circa 19 milioni sono cattolici. Gli ultimi rapporti mostrano che, solo nel 2022, almeno 39 sacerdoti cattolici sono stati uccisi da uomini armati mentre altri 30 sono stati rapiti. “Coloro che hanno la responsabilità di mettere in sicurezza il nostro Paese devono dirci perché hanno fallito – hanno affermato diversi vescovi alla stampa –. Sono stati rapiti così tanti dei nostri fratelli e sorelle che non riusciamo più a contarli”.

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