sabato 14 marzo 2009
Continua il braccio di ferro Ravalomana­na- Rajoelina e il rischio di una guerra civile è sempre più alto. Stamane l'esercito ha occupato gli uffici del primo ministro e annunciato nuove elezioni entro due anni. Poco dopo l'ultimatum del leader dell'opposizione: «Il presidente ha quattro ore per dimettersi». E Ravalomana: «Il potere rimane nelle mie mani».
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La guerra civile sembra sempre più vicina in Madagascar. Dopo i circa 135 morti delle scorse settimane a causa del braccio di ferro Ravalomana­na- Rajoelina, decine di camion e di pick-up stipati di soldati e poliziotti hanno oc­cupato ieri le arterie principali della capi­tale Antananarivo, in un clima che mante­neva le sembianze di un putsch. Carri arma­ti sono stati visti muoversi anche nell’imme­diata periferia. Oggi l'attacco finale dell'opposizione malgascia: che, occupato il palazzo del primo ministro con i soldati, ha rimosso il governo e annunciato nuove elezioni entro due anni.Poco dopo, dinanzi a centinaia di sostenitori, nel corso di un comizio nella capitale il leader dell'opposizione Andry Rajoelina - riapparso in pubblico dopo giorni d'assenza- ha lanciato un ultimatum al presidente, Marc Ravalomanana, dicendo che gli restano "quattro ore per farsi da parte"."Abbiamo una sola richiesta", ha detto Rajoelina, "che Ravalomanana se ne vada". Rajoelina ha chiesto al presidente di farsi "umilmente" da parte, perché il suo movimento ha esautorato il governo. "Aspetteremo quattro ore: io, Andry Rajoelina, sono pronto ad un democratico passaggio di poteri. Andrò al palazzo presidenziale per dirgli arrivederci". La risposta Ravalomanana. Immediata la risposta del presidente: «Il potere in Madagascar è nelle mani del capo di stato Marc Ravalomanana che si trova nel palazzo presidenziale». Lo afferma la presidenza della Repubblica in un comunicato in cui si accusa l'opposizione di  essersi "autoproclamata" e di utilizzare "il terrore". La vicenda. Dalla fine di gennaio, in Madagascar, sono stati uccisi oltre 135 manifestanti, vittime soprattutto delle forze di sicurezza, chiamate a fronteggiare le proteste antigovernative fomentate dal leader dell'opposizione ed ex sindaco della capitale Antanarivo. Destituito dal suo incarico il 3 febbraio scorso per aver scatenato le proteste contro il presidente accusato di limitare le libertà civili e minare l'economia, Rajoelina si era nascosto dopo che all'inizio del mese le forze di sicurezza avevano cercato di arrestarlo. La sua apparizione di oggi è la prima in pubblico dal 3 marzo, due giorni prima di nascondersi.
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