lunedì 7 settembre 2015
​Caduti in acqua da un gommone. "Ponte auto" in Austria per traportare i profughi. Renzi rilancia la linea dell'accoglienza: scontro politico "è tra umani e bestie".
La Germania stanzia sei miliardi
Un mausoleo al piccolo Aylan, per non dimenticare di Gianfranco Marcelli
COMMENTA E CONDIVIDI
​Circa 20 migranti sono caduti in acqua nel Canale di Sicilia prima che il mezzo sul quale viaggiavano fosse raggiunto da due unità della Guardia Costiera, giunto a Lampedusa ieri pomeriggio. È quanto hanno riferito alcuni extracomunitari sbarcati nel molo dell'isola agli operatori. Una donna ha detto di aver perso due figli e un fratello e un ragazzo del Gambia ha riferito che due suoi amici sono scomparsi tra le onde. La donna nigeriana fa parte del gruppo di rifugiati che si trovavano a bordo del gommone che ieri mattina, nel Canale di Sicila, si è sgonfiato fra le onde del mare forza 4. I 107 migranti sono stati soccorsi dalla nave della Marina Militare Dattilo che li ha trasbordati su due mezzi della Capitaneria di porto, la CP302 e la CP320 della Guardia Costiera di Lampedusa. A raccogliere il drammatico racconto della donna che ha perso due figli e un fratello sono stati gli operatori del progetto "Mediterranean Hope" della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, finanziato con i fondi dell'8 per mille delle chiese valdesi e metodiste. In Austria "ponte auto" per i profughi. Sono arrivati in centinaia da Vienna con una colonna di auto che è sfrecciata verso sud, al confine con l'Ungheria, per portare aiuto alle migliaia di profughi diretti al confine in cerca della terra promessa. Dopo la folla di sabato alla stazione di Monaco ieri la solidarietà europea aveva il volto degli uomini e le donne - tra cui almeno 5 italiani - che si sono messi in macchina macinando chilometri su chilometri per andare a soccorrere questi disperati. I volontari austriaci si sono organizzati sui social network: il loro obiettivo non era quello di portare aiuti di prima necessità ma di raggiungere i migranti in marcia verso il confine, caricarli a bordo e portarli in territorio "sicuro", quello austriaco. Scontro Renzi-Salvini. Il premier: "umani contro le bestie". Il premier Matteo Renzi sceglie il palco della Festa dell'Unità a Milano per rivendicare le scelte del governo di fronte all'emergenza dei profughi. Il premier attacca Grillo e Salvini. Renzi rivendica di aver sempre sostenuto quella posizione di apertura verso i migranti che adesso la Germania ha fatto propria. Certo, dice il capo del governo, "ci vogliono delle regole, non si può andare avanti con l'iperbuonismo ma neanche - sottolinea mentre mostra le foto dei bambini morti a Bodrum - andare avanti facendo finta niente e mai si può rinunciare a salvare una vita umana. E se - aggiunge rivolgendosi ai militanti della Festa dell'Unità - per queste scelte perderemo un punto nei sondaggi non ci interessa". Sì, perché "c'è un elemento di umanità sotto il quale non si può scendere, non si può strumentalizzare anche la vita. Non c'è il Pd contro le destre, ci sono umani contro le bestie. Dobbiamo tornare - afferma fra la foga e venendo accolto dagli applausi - a essere umani prima ancora che appartenere a un partito". Insomma, dice Renzi attaccando direttamente anche Beppe Grillo, "se il modello è l'Ungheria di Orban noi siamo orgogliosamente un'altra cosa". Ed è scontro: "Così insulta milioni di italiani. Io sono una bestia ma lui è un clandestino", replica il leader leghista. E' "un asino", fa eco Forza Italia.  
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: