mercoledì 5 dicembre 2018
Entra in vigore la legge "tolleranza zero" per le sigarette: divieto di pubblicità, pacchetti "nascosti" nei negozi, vendita proibita vicino a scuole e università
Foto archivio Ansa

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Il decreto ‘tolleranza zero’ nei confronti delle sigarette in Turchia ormai è una realtà. La legge, firmata nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, è stata pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale, diventando esecutiva. Da questo momento, quindi, il detto ‘fumare come un turco’ potrebbe andare in pensione. Anche perché, con questo provvedimento, i turchi come siano fatte le sigarette rischiano di non ricordarselo più. La legge, infatti, vieta l’utilizzo di bionde sui set dei film e nelle pubblicità. Questo per quanto riguarda le produzioni nazionali. Per quelle internazionali, sigari, sigarette e pipe verranno censurate con nuvolette bianche (ma non di fumo) per quando riguarda le pellicole cinematografiche o televisive e photoshop, per quanto riguarda le immagini.

La parte più dura del provvedimento riguarda gli stessi pacchetti di sigarette, che non potranno più riportare il logo o la grafica della loro marca. Il simbolo potrà essere raffigurato solo sul fronte del pacchetto e con una superficie più piccola di almeno il 5% rispetto alla versione originale. Novità, infine, anche per quanto riguarda la vendita.

Le sigarette, già oggi, in Turchia possono essere commercializzate solo a chi possiede una particolare licenza. Da adesso in poi, i pacchetti di bionde non potranno più essere esposti nel negozio in modo da essere immediatamente visibili al consumatore e i negozi dovranno essere lontani da ospedali, scuole e università. Non si salvano nemmeno i narghilè, le tradizionali pipe ad acqua di epoca ottomana, attraverso le quali si può fumare anche tabacco aromatizzato e che tanta parte hanno avuto nelle raffigurazioni dell’epoca imperiale. Adesso, i locali che hanno la licenza per offrire i narghilè ai loro clienti, dovranno aggiungere il cartello ‘nuoce seriamente alla salute’.

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