martedì 21 dicembre 2021
I raid del Pentagono hanno causato migliaia di morti tra la popolazione inerme. E nessun responsabile ha mai pagato.
Case distrutte a Qaraqosh, Iraq. I civili sono stati vittime di tutti i belligeranti

Case distrutte a Qaraqosh, Iraq. I civili sono stati vittime di tutti i belligeranti - Siciliani foto d'archivio

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Quella che doveva essere la campagna militare più precisa della storia, condotta con raid aerei e droni in Iraq e Siria, si è trasformata in una strage di civili. Informazioni di intelligence sbagliate e target imprecisi hanno provocato migliaia di morti fra la popolazione, soprattutto bambini.

E nessun responsabile ne ha pagato le conseguenze.

Lo rivela un archivio nascosto del Pentagono sulla campagna aerea in Medio Oriente, che il New York Times ha ottenuto presentando una serie di richieste sulla base del Freedom Information Act, che garantisce la pubblicità degli atti del governo. Queste hanno portato a battaglie legali e infine alla consegna al quotidiano di 1300 rapporti che esaminano i raid aerei condotti dal 2014 al 2018, durante la presidenza di Barack Obama e Donald Trump.

I documenti scattano la fotografia di una promessa tradita, in cui le vittime civili sono un collaterale accettato. Nessuna azione disciplinare è stata mai presa. In qualche decina di casi sono stati effettuati pagamenti ai familiari delle vittime, ma le denunce su morti civili non sono quasi mai state seguite da indagini accurate. E spesso a indagare erano gli stessi che avevano autorizzato il raid.

In molti casi, gli errori sono stati legati a incomprensioni culturali fra chi era sul territorio e i militari dietro ai computer. «Anche con la migliore tecnologia al mondo – ha detto il portavoce del Us Central Command – possono capitare errori». Parole che non placano le polemiche.

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