giovedì 1 settembre 2022
Gli assalitori scandivano slogan pro Khalistan, un movimento separatista sikh. Tre giorni fa l'aggressione a missionari cristiani da parte di esponenti del clero sikh
Atti vandalici contro una chiesa cattolica in Punjab

Ansa

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Atti vandalici e intimidatori contro una comunità cattolica nello stato del Punjab, nell'India settentrionale. Statue di Gesù e della Madonna sono state danneggiate e il veicolo di un sacerdote è stato bruciato. Come riferisce all'agenzia Fides il parroco Thomas Poochalil, l'attacco è avvenuto nelle prime ore del 31 agosto presso il compound della chiesa cattolica di Gesù Bambino, nella diocesi di Jalandhar. Una folla ha colpito la statua della Pietà che si trova davanti alla chiesa e ha dato fuoco a un'auto scandendo slogan come: "Siamo khalistani". Il movimento Khalistan è un movimento separatista sikh che cerca di creare una patria per i sikh istituendo uno stato sovrano, chiamato "Khalistan", nella regione del Punjab.

"Il personale di polizia è stato informato e l'indagine è in corso. Chiediamo sostegno e preghiera in questo momento scioccante per tutti noi qui, che rimarremo nel campus" afferma il parroco. "Chiediamo l'intercessione della nostra protettrice, Nostra Signora Regina della Pace, affinché la pace e la tranquillità prevalgano e il prima possibile i colpevoli siano portati davanti alla legge".

Il governatore dello stato, Bhagwant Mann, ha ordinato un' inchiesta sull'accaduto "da condannare nel modo più assoluto e meritevole di immediata punizione per chi lo ha commesso". Secondo la ricostruzione della polizia, basata su immagini delle telecamere di sicurezza, quattro uomini mascherati sono entrati in chiesa e hanno minacciato il guardiano con una pistola, per poi distruggere le statue e appiccare il fuoco all'auto.

Due giorni prima ad Amritsar, sempre in Punjab, missionari cristiani erano stati assaliti da esponenti del clero sikh accompagnati da un vasto gruppo di fedeli. Gli episodi hanno suscitato apprensione nel distretto: appartenenti alla comunità cristiana hanno organizzato una manifestazione di protesta chiedendo l'immediato arresto dei colpevoli.

La situazione è aggravata dalle affermazioni incendiarie di Giani Harpreet Singh, leader di una delle sette sikh, che, pur essendo già incriminato per le minacce ai cristiani, non smette di incitare all'azione violenta nei loro confronti per "bloccare" quelle che definisce "conversioni forzate".

Negli ultimi anni in varie parti dell'India sono state segnalate violenze mirate contro chiese e cristiani, compresi sacerdoti, suore e pastori. Tuttavia il governo federale nega che vi siano "atti di violenza mirati" sui cristiani. Lo United Christian Forum, think tank che unisce cristiani di varie confessioni, ha documentato 127 casi di violenza nei primi 103 giorni del 2022 in India, mentre nel 2021 sono stati documentati 486 casi di attacchi. In India i cristiani sono il 2,3% su una popolazione di circa 1,4 miliardi.

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