martedì 23 agosto 2022
Studenti e professori resteranno a casa oltre al venerdì anche il sabato. Gli impiegati usciranno dal lavoro un'ora prima. Economia in difficoltà per la guerra in Ucraina e la speculazione
Sempre più costoso. Un impianto di stoccaggio del gas

Sempre più costoso. Un impianto di stoccaggio del gas - Ansa

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La crisi energetica, legata alll'aumento del prezzo del gas, influenzato dalla guerra in Ucraina ma anche da altri fattori come la speculazione globale, costringe il Bangladesh a misure di austerità. Chiusura delle scuole un altro giorno alla settimana e riduzione degli orari di lavoro in ufficio, è la risposta del governo del Bangladesh alla carenza di energia elettrica che da mesi si traduce in frequenti blackout.

A questo punto, come annunciato dal segretario di gabinetto, Khandker Anwarul Islam, oltre alla chiusura di venerdì, per risparmiare energia elettrica le scuole non apriranno più neanche di sabato. In circostanze normali, il sistema scolastico del Paese
funziona sei giorni su sette, con un'unica chiusura di venerdì.

Ridotto anche l'orario di lavoro con la stessa motivazione: fino a data da destinarsi, tutti gli uffici governativi e le banche saranno in servizio 7 ore al giorno invece delle solite 8. Nel contempo alle aziende private è consentito impostare i propri orari. Nelle sue dichiarazioni alla popolazione, Islam ha inoltre assicurato che le autorità continueranno a fornire energia ai villaggi, anche nelle prime ore del mattino, quando i campi coltivati vengono irrigati. Attualmente diverse regioni del Bangladesh sono senza elettricità per più di due ore al giorno, con conseguenti proteste dei cittadini.

Il Bangladesh genera la maggior parte della sua elettricità dal gas naturale, in buona parte importato. I funzionari hanno chiuso tutte le centrali elettriche a diesel, che rappresentano circa il 6% della produzione di elettricità del Bangladesh, a causa dell'aumento del costo delle importazioni di carburante.

All'inizio di agosto, i prezzi della benzina sono cresciuti di oltre il 50%, con il costo del carburante che è passato da 86 taka al litro (90 centesimi di dollaro Usa) a 130 taka. Allo stesso tempo, il prezzo del diesel e del cherosene è aumentato di oltre il 40%. A luglio, il Bangladesh è diventata la terza nazione dell'Asia meridionale a chiedere un prestito al Fondo monetario internazionale (Fmi), dopo Sri Lanka e Pakistan. Sebbene l'entità del potenziale prestito non sia stata ancora decisa, i colloqui dovrebbero iniziare dopo gli incontri autunnali con l'Fmi e successivamente con la Banca mondiale.

Le riserve di valuta estera del Bangladesh si sono ridotte a circa 40 miliardi di dollari, l'equivalente di quattro mesi e mezzo di spesa
pubblica ordinaria. Negli ultimi anni, l'economia nazionale da 416 miliardi di dollari è stata lodata come una di quelle in maggiore crescita al mondo.

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