martedì 26 ottobre 2021
Torna dopo la pandemia l'appuntamento per i nuovi incaricati di tutta Italia
La Pastorale giovanile riparte "con il passo giusto" da Aosta
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Dopo lo stop imposto dalla pandemia torna l'appuntamento nazionale dedicato ai nuovi incaricati di Pastorale giovanile. La 26ma edizione dell'incontro "Con il passo giusto" vede convergere in questi giorni a Saint Pierre, poco lontano da Aosta, una sessantina tra sacerdoti, religiose, laici e laiche di tutta Italia (tra loro molti i giovani, ma non manca anche qualcuno con qualche anno di esperienza in più che ha accettato di mettersi in gioco in questo impegno) che hanno ricevuto negli ultimi due anni l'incarico nelle équipe di Pastorale giovanile. A fare gli onori di casa è l'equipe di Pastorale giovanile di Aosta con il responsabile, don Daniele Borbey.

Una piccola "full immersion" di quattro giorni durante i quali, con la guida di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, in cinque sessioni di lavoro al priorato di Saint Pierre, i presenti hanno modo di approfondire i temi fondamentali del loro lavoro accanto alle nuove generazioni.

Se la prima giornata è stata dedicata alla figura del responsabile di Pastorale giovanile, al centro della seconda ci sono le questioni della progettazione, delle attenzioni-competenze della Pastorale giovanile, della formazione dei giovani. L'ultima giornata sarà l'occasione per presentare il progetto "Seme diVento" rivolto agli adolescenti.

"La pandemia ha rallentato, se non addirittura sospeso, la costruzione del futuro dei giovani - ha sottolineato Falabretti -, ecco perché oggi la priorità è quella di ritrovare un'idea di Pastorale giovanile, un progetto. E la progettazione non può essere una formula precostituita - ha aggiunto il sacerdote - ma deve nascere dal discernimento". Strumento indispensabile in questo percorso restano le linee guida "Dare casa al futuro" elaborate alla luce dell'esortazione postsinodale "Christus vivit".

L'incontro valdostano è anche l'occasione per conoscersi e costruire una rete di relazioni che poi aiuterà gli incaricati di Pastorale giovanile a condividere buone pratiche ma anche fatiche, difficoltà, aspettative, speranze. Uno scambio che a Saint Pierre avviene anche nei momenti di pausa, durante i pasti, durante le visite ai luoghi significativi di Aosta, come la Collegiata di Sant'Orso e la Cattedrale. E poi anche durante l'uscita sul Monte Bianco, con la salita in funivia a Punta Helbronner o la visita al castello di Introd.

Insomma da Aosta la Pastorale giovanile nazionale lancia un messaggio di speranza a tutta la Chiesa: stare insieme, costruire futuro e piantare semi nel cuore delle nuove generazioni è possibile, anzi doveroso, anche in tempo di pandemia.

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