martedì 20 settembre 2022
Il fondatore del più grande hedge fund del mondo, Bridgewater, nel suo ultimo libro analizza i grandi cicli politici ed economici degli ultimi 500 anni per capire la crisi attuale
Ray Dalio

Ray Dalio - Imagoeconomica

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Certo il successo non é mai mancato a Ray Dalio, uno dei più famosi investitori nel mondo, se non addirittura il più famoso, e autore del bestseller internazionale "I principi del successo".Eppure nel suo nuovo volume "I principi per affrontare il nuovo ordine mondiale. Dal trionfo alla caduta delle nazioni", pubblicato dalle edizioni Hoepli, il padrone del più grande hedge fund del mondo, Bridge Water Associates, che ha guadagnato quasi il 30%, da inizio anno, contro il calo del 10% dell’indice azionario americano Dow Jones, é preoccupato. Analizzando i grandi cicli politici ed economici degli ultimi 500 anni, per capire che cosa stia succedendo adesso, il famoso guru della finanza internazionale individua tre fattori chiave che rendono la situazione internazionale che stiamo vivendo molto pericolosa. La creazione di un’enorme quantità di debito e la sua monetizzazione, che alimenta l’inflazione. L’aumento dei conflitti interni in Paesi come l’America dove il divario tra ricchi e poveri é ai massimi da un secolo e cresce il populismo e l’emergere del grande potere della Cina che sfida l’ordine mondiale finora guidato dagli Usa.

Ray Dalio, lei dimostra, nel suo libro, che, storicamente, ci sono cicli che producono passaggi da periodi di prosperità, pace e grande creatività, durante i quali gli standard di vita aumentano, a periodi di guerre e rivoluzioni durante i quali si combatte per la ricchezza e il potere. Perché esistono questi cicli? E perché si svolgono in questo modo? In parole molto semplici gli aumenti e le diminuzioni di ricchezza e potere si autoalimentano fino a che oltrepassano un certo limite. A quel punto scatta un’inversione. Per esempio nel ciclo nel quale la ricchezza sta aumentando questo avviene in modo diseguale e si generano, così, anche spazi dove la ricchezza manca. Inoltre all’aumentare della ricchezza anche debiti e passività aumentano e quando vi sono problemi finanziari e la ricchezza continua a mancare si scatenano lotte interne e problemi di debito che peggiorano una situazione già negativa. Sto descrivendo la situazione nella quale ci troviamo in questo momento, nel quale la democrazia si sta rivelando inefficiente, perché si sono scatenati conflitti su quello che dovrebbe essere fatto e lotte per ricchezza e potere. In momenti come quello che ho descritto, e che stiamo attraversando, è importante introdurre cambiamenti radicali e difficili da implementare per i quali é necessaria una forte leadership. Purtroppo, in questo momento, la popolazione è troppo frammentata per consentire una leadership di questo tipo e, di conseguenza, i leader vengono abbattuti e si genera, così, disordine. Le democrazie, per funzionare, hanno bisogno di compromessi e valori e obiettivi condivisi ma le lotte interne per ottenere quello che le persone vogliono generano frammentazione. Si genera, così, una mancanza di leadership per fare le cose che renderanno il Paese più forte. Per gli italiani é facile vedere quello che dico nella realtà perché la situazione che descrivo é esattamente quello che sta capitando in Italia in questo momento. Penso anche che gli italiani possano ricordarsi la loro storia e come questo tipo di debole leadership e di situazione di conflitto abbiano portato a disordini e a un grande leader autocratico che é arrivato al potere per far sì che "I treni arrivino in orario".

Nel suo libro lei mette a punto un "Punteggio complessivo dell’impero", per undici delle nazioni più importanti del mondo, che misura 18 fattori chiave che portano i Paesi a fiorire e poi decadere. È un "indice della salute", che i cittadini e i politici possono usare come guida, per capire la realtà che li circonda, e per migliorare la salute dei loro Paesi. Per costruire questo punteggio lei studia i successi e i fallimenti degli imperi e scopre che si svolgono in cicli. Non c’è il rischio che questo modello non tenga conto dell’imprevedibilità? Di nuovi fattori che possono alterare questi cicli? Dopotutto la storia non si ripete mai uguale a se stessa. Ci sono sempre nuovi fattori in azione. Nel mio lavoro, come investitore macroglobale, sono abituato a scommettere su quello che succederà piuttosto che ad avvalorare il consenso su quello che sta già succedendo. Per fare il mio mestiere gioco con le probabilità e so che c’è il rischio che mi sbagli ma tutti dobbiamo giocare con le probabilità quando pensiamo al futuro. Io lo faccio con la logica, con le misure e i modelli spiegati nel libro. Poiché li spiego in modo chiaro, I lettori possono decidere se pensano che abbia ragione oppure no.

Ci troviamo chiaramente, in questo momento, in un periodo di guerra. Quando finirà e come? Aveva previsto che la guerra sarebbe scoppiata? Per ragioni che spiego nel mio libro i problemi finanziari, i conflitti politici interni, i conflitti sociali e i conflitti esterni (soprattutto in Cina) sono destinati a peggiorare. Nel mio libro spiego che esiste un forte rischio che ci siano problemi finanziari, soprattutto stagflazione e guerre, una situazione che può diventare molto pericolosa. Spiego anche che i conflitti più importanti che rischiamo sono con la Cina su Taiwan, che è proprio quello che sta succedendo in questo momento. Questo non significa che avrò sempre ragione. Se guardo alle mie previsioni, che si sono dimostrate giuste, ho avuto ragione per i due terzi delle volte e torto per un terzo.

In geopolitica modelli e algoritmi per predire il futuro sono molto diffusi ma prevedere, per quanto in modo accurato, non sembra utile a prevenire. Per esempio la guerra in Ucraina è stata prevista da molti esperti, ma i loro modelli non sono serviti a disinnescare il conflitto prima che si verificasse. Se questi modelli non ci aiutano a prevenire le guerre a che cosa servono? Credo che la possibilità migliore che ho di aiutare le persone a compiere le azioni necessarie per evitare la guerra sia di fare un quadro accurato di come sarebbe una guerra, che é una realtà orribile, e di mostrare alle persone come evitarla ed essere forti nel caso succeda. Spero che questa consapevolezza motiverà le persone ad avere comportamenti che promuovano la vita anziché la morte.

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