sabato 7 dicembre 2013
​Rimane valido il "principio di non discriminazione" varato nel 1994. L’accordo siglato tra i ministri dei 160 Paesi aderenti dopo 5 anni di stallo. Soddisfazione della Santa Sede.  Letta: «Nuovi spazi per le imprese». «Possibili benefici per mille miliardi di dollari».
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Una revisione della dichiarazione finale del vertice, con un emendamento che "riafferma che il principio di non discriminazione contenuto nel trattato Gatt dal 1994 rimane valido", permettendo così a Cuba di mettere in evidenza che i ritardi nel transito delle merci legati all'embargo subito dagli Stati Uniti sono illegali. Questa scappatoia tecnica ha permesso a Cuba, e ai 3 Paesi dell'Alba che la sostenevano - Bolivia, Venezuela e Nicaragua - di veder riconosciuto il profilo politico che chiedevano nella nottata convulsa di ieri, quando hanno bloccato la conclusione della nona ministeriale della Wto a Bali. La mediazione proposta dal Direttore generale della Wto Roberto Azevedo ha consentito di approvare per acclamazione questa mattina in plenaria la Dichiarazione ministeriale e il Pacchetto di Doha, e di chiudere il vertice con lo storico risultato per la Wto di aver raggiunto il primo successo negoziale dopo la fine dell'Uruguay Round, quasi vent'anni fa. "Nelson Mandela diceva 'Nulla sembra possibile prima che si compia', e noi qui abbiamo raggiunto il nostro obiettivo", ha esclamato commosso Azevedo, che sopraffatto dall'emozione e da due standing ovation, ha dedicato questo successo a sua moglie.Tutti e dieci i capitoli presentati all'apertura di questi difficili giorni di trattativa sono stati approvati: Facilitazione del commercio; 4 temi agricoli e cioè servizi generali, stoccaggio pubblico di materie prime alimentari ai fini della sicurezza alimentare, Tariffe Quota Rates, Competizione nelle esportazioni; poi il capitolo del Cotone e, rispetto alle richieste dei Paesi meno sviluppati (LDCs), estratte dall'Agenda di sviluppo di Doha, il rinvio dell'implementazione della liberalizzazione dei servizi; Regole d'origine semplificate, Accesso duty free quota free dei loro prodotti nei mercati dei Paesi avanzati e un meccanismo di monitoraggio specifico dell'impatto delle misure commerciali."Non siamo riusciti solamente a tenere in vita questa organizzazione, ma a dimostrare come dovrebbe lavorare, in modo energico, non in incontri chiusi, ma con tutti i membri impegnati a negoziare". Il fatto, però, che la maggior parte delle misure - poche e limitate rispetto al mandato di Doha - è stata presentata nella sua forma meno definita, per non creare dissenso - e che molto lavoro resta ancora da fare a Ginevra a livello tecnico, lascia molti dubbi tra esperti e diplomatici dei Paesi in via di sviluppo, tra America Latina e Africa, preoccupati che allo spegnersi dei riflettori a Ginevra si torni alle vecchie, stagnanti, pratiche. "Bali è solo l'inizio - ha ricordato il Direttore generale - il risultato positivo raggiunto ci spinge non soltanto a concludere il lavoro da finalizzare sulla Facilitazione del Commercio e l'agricoltura a Ginevra, ma ad affrontare positivamente tutti gli altri temi presenti nell'agenda di sviluppo di Doha, fissando entro un anno una concreta agenda di lavoro"."Noi chiamiamo Bali il mattino del mondo - ha concluso il ministro al Commercio indonesiano Gita Wirjawan - ora possiamo davvero dire che ha offerto un nuovo mattino anche per la Wto. Dobbiamo imbracciare le nostre anime, conservare l'ottimismo di questi giorni e tornare a Ginevra per finire il nostro lavoro".La Santa Sede: storico accordoUno "storico accordo" quello siglato a Bali con il quale vengono liberalizzati gli scambi commerciali, a giudizio di monsignor Silvano Tomasi, osservatore permanente all'Onu di Ginevra. "Per la prima volta - dice il presule a Radio vaticana -, è stata approvata una serie di misure che veramente apre la strada alla solidarietà internazionale favorendo lo sviluppo di tutti i Paesi".Letta: nuovi spazi per le imprese"L'accordo raggiunto nell'ambito della Conferenza ministeriale del Wto a Bali è un risultato storico che rafforza il sistema multilaterale degli scambi, li agevola, sostiene il commercio dei Paesi meno sviluppati e segna importanti progressi in materia di sicurezza alimentare. Per l'Europa e l'Italia sono di particolare importanza le misure di facilitazione commerciale, che permetteranno alle nostre imprese, Pmi in primo luogo, di esportare più facilmente, in tempi più rapidi e con minore burocrazia". È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi."Si aprono nuovi spazi che sono sicuro che le nostre imprese, a partire dalle Pmi, sapranno cogliere in pieno, grazie al loro dinamismo e alla loro capacità di innovazione", ha affermato il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nell'esprimere la propria soddisfazione a tutti quelli che hanno reso possibile l'accordo, a partire dal vice ministro Carlo Calenda, dal commissario europeo al Commercio Karel de Gucht e dal direttore generale del Wto Roberto Azevedo.
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