martedì 24 ottobre 2023
La previsione dell'Agenzia internazionale dell'energia nel nuovo World Energy Outlook. Confermato che il picco delle fonti fossili è in arrivo. Cinque proposte per rimettere il mondo in carreggiata.
Senza un cambio di rotta la temperatura globale salirà di 2,4 °C
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Secondo l’analisi dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), nonostante i progressi nella diffusione di tecnologie energetiche a basse o nulle emissioni di gas serra, l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare l'aumento della temperatura media globale a 1,5 °C sarà molto difficile da raggiungere.

«Piegare la curva delle emissioni su un percorso coerente con 1,5 °C rimane possibile ma molto difficile. Ma i costi dell'inazione potrebbero essere enormi: nonostante l'impressionante crescita delle energie pulite basata sulle attuali politiche, le emissioni globali resterebbero sufficientemente alte da far aumentare le temperature medie globali di circa 2,4 °C in questo secolo, ben al di sopra della soglia chiave stabilita dall'Accordo di Parigi» scrive la Iea nella nuova edizione del World Energy Outlook.

Che cos'è e che cosa fa la Iea

L’Agenzia internazionale dell’energia si occupa di fare analisi e attività di coordinamento sui temi dell’energia per un gruppo di trentun Paesi membri dell’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo. Ne fanno parte tutte le maggiori economie sviluppate, non la Cina e l’India che ad oggi sono nazioni “associate” alla Iea. Tradizionalmente, l’agenzia fa da contrappeso all’Opec: la Iea rappresenta i grandi consumatori di energia, l’Opec è il cartello dei grandi esportatori, guidati dall’Arabia Saudita. In entrambi i casi scriviamo in generale “energia” ma concretamente parliamo soprattutto di gas e petrolio, che assieme al carbone fanno quasi l’80% del consumo energetico mondiale.

Impianti petroliferi nel lago Maracaibo vicino a Langunillas, in Venezuela

Impianti petroliferi nel lago Maracaibo vicino a Langunillas, in Venezuela - Reuters

In arrivo il picco delle fonti fossili

Come aveva anticipato lo scorso 12 settembre Fatih Birol, direttore dell’agenzia, il nuovo World Energy Outlook indica, per la prima volta, che il picco nei consumi di ciascuna fonte fossile arriverà nel corso di questo decennio. Secondo le previsioni, la quota dei combustibili fossili nell'approvvigionamento energetico globale, che per decenni si è attestata intorno all'80%, diminuirà fino a raggiungere il 73% entro il 2030, mentre le emissioni globali di anidride carbonica (CO2) legate all'energia, raggiungeranno il picco nel 2025 per poi declinare.

Cinque proposte per centrare gli obiettivi dell'accordo di Parigi

La Iea fa cinque proposte, definite “pilastri chiave”, per rimettere il mondo sulla strada giusta per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi:

1. Triplicare la capacità globale di energia rinnovabile

2. Raddoppiare il tasso di miglioramento dell'efficienza energetica

3. Ridurre le emissioni di metano derivanti dalle operazioni con i combustibili fossili del 75%

4. Meccanismi di finanziamento innovativi e su larga scala per triplicare gli investimenti in energia pulita nelle economie emergenti e in via di sviluppo

5. Misure per garantire un un ordinato declino dell'uso dei combustibili fossili, compresa la fine delle nuove approvazioni di centrali elettriche a carbone

«La transizione verso l'energia pulita sta avvenendo in tutto il mondo ed è inarrestabile. Non è una questione di “se”, ma di “quanto presto”, e prima è, meglio è per tutti noi», ha dichiarato Birol, aggiungendo che «le affermazioni secondo cui il petrolio e il gas rappresentino scelte sicure per il futuro energetico e climatico del mondo appaiono più deboli che mai».

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