giovedì 3 maggio 2012
Nel Centro-Nord il Pil a -1,5% , mentre al Sud si registrerà un -1,8%. Segno meno anche per i consumi: nel Mezzogiorno si stima una contrazione del 2,4%, con punte fino a -2,8%. Il ministro Passera: parte degli investimenti dalla vendita del patrimonio pubblico.
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Anche la recessione ha due velocità, da una parte il Centro-Nord e dall'altra il Mezzogiorno. Il rapporto Unioncamere 2012 presentato oggi stima a fine anno un calo medio del Pil (Prodotto interno lordo) dell'1,5%, ma al Sud lo scotto sarà -1,8%. Ma la ripresa arriverà con il nuovo anno, quando il Pil è atteso in crescita dello 0,8%. Allarme dell'Unioncamere anche sull'occupazione: la crisi, infatti, continuerà a colpire soprattutto le pmi, con meno di dieci dipendenti. A fine anno il saldo dei posti di lavoro segnerà -130mila unità. Segno meno anche per i consumi che a fine anno potranno ridursi, sempre per Unioncamere, del 2,1% mentre gli investimenti subirebbero un calo del 3,8%. Peggio nel Mezzogiorno, dove i consumi delle famiglie dovrebbero contrarsi del 2,4%, con punte fino a -2,8%.DARDANELLO, A RISCHIO PMI, IN TRE MESI -26 MILA IMPRESE"Favorire gli investimenti per rilanciare l'economia e sostenere l'occupazione". Questa l'indicazione del presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, alla luce dei dati del rapporto 2012 dell'Unione delle Camere di commercio. "Dopo quattro anni di crisi, il tessuto produttivo del Paese appare provato. Tra gennaio e marzo di quest'anno - ha detto - sono andate perdute 26mila imprese. In pericolo sono tanti piccoli e piccolissimi imprenditori che rischiano di fallire per crediti non riscossi o perché vedono ridursi il credito delle banche. Ovviamente - ha proseguito Dardanello - l'occupazione risentirà di questo contesto, soprattutto quella creata dalle microimprese con meno di dieci addetti. Per questi motivi abbiamo avanzato proposte concrete prive di oneri per le casse statali su cinque temi chiave per lo sviluppo: semplificazione, internazionalizzazione, investimenti, credito e lavoro".PASSERA: PARTE INVESTIMENTI DA VENDITA PATRIMONIO PUBBLICOC'è "spazio" per la "valorizzazione degli attivi pubblici". È il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, nel corso del suo intervento a Unioncamere, a ribadire che "una parte degli investimenti potranno venire dalla smobilitazione, dalla vendita dell'ancora fortunatamente enorme patrimonio pubblico". Su questo terreno "c'è un lavoro in corso - ha precisato Passera - i risultati stanno venendo e dovranno venire ancora di più". Nel corso del suo intervento il ministro è tornato sul tema del recupero dell'evasione fiscale, necessario "se vogliamo e dobbiamo ridurre le tasse a chi le paga ed è oberato". L'evasione "non va più tollerata e infatti in tutti i decreti ci sono strumenti per il recupero di risorse che sono sottratte al bene comune, alle aziende e alle famiglie".
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