mercoledì 17 aprile 2019
Il ministro in audizione in Commissione. "Valuteremo misure alternative". E sulla crescita: l'Italia è fuori dalla recessione, positivi i dati di gennaio e febbraio
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria (Ansa)

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Al momento l'aumento dell'Iva è confermato. A dirlo il ministro dell'Economia Giovanni Tria in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. "La legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative" ha detto confermando che "lo scenario tendenziale (del Def, ndr) incorpora gli incrementi dell'Iva e delle accise dal 2020-2021". "Valuteremo misure alternative" ha aggiunto il ministro ai parlamentari che gli chiedevano precisazioni. "Inutile pensare che le misure alternative si possano definire oggi. Nel Def viene affermato che tutto ciò che verrà fatto dovrà confermare la compatibilità degli obiettivi di bilancio e questo è molto importante ribadirlo".

Le dichiarazioni di Tria hanno sollevato la levata di scudi di opposizioni e partiti di governo. Attacca il Pd: "Servono lavoro, salari più alti, infrastrutture più moderne, ma l'unica cosa che aumenterà è l'Iva". Il vicepremier Luigi Di Maio frena: "Finché il M5s sarà al governo, nessun aumento dell'Iva". "L'Iva non aumenterà. Punto. Questo è l'impegno della Lega. Siamo al governo per abbassare le tasse, non per aumentarle come hanno fatto gli altri governi" ha aggiunto l'altro vicepremier Matteo Salvini.

Tria ha assicurato che il Def dell'anno prossimo prevederà anche passi avanti per la flat tax il processo di riforma della flat tax: "vogliamo generare semplificazione nel sistema per alleviare il carico fiscale nei confronti del ceto medio". Sulle rimodulazioni dell'Iva o sulla flat tax, ha aggiunto il ministro, circolano stime e simulazioni fatte anche un anno fa, a luglio scorso.

Secondo il governo i dati macroeconomici di gennaio e febbraio sono "incoraggianti" e lasciano ritenere che l'obiettivo di crescita fissato dal governo a +0,2% nel 2019 sia "equilibrato" come ha spiegato il ministro dell'Economia. Quota 100 e reddito di cittadinanza sono i due pilastri che secondo l'esecutivo spingeranno i consumi e il Pil. La previsione "sconta una lieve ripresa nella prima metà dell'anno seguita da incrementi più significativi nel secondo semestre", ha detto Tria sottolineando che l'Italia è uscita dalla recessione tecnica registrata nell'ultimo trimestre del 2018.

Il ministro ha auspicato di poter in futuro rivedere al ribasso la stima sulla spesa per interessi ammettendo che "il livello dei rendimenti dei titoli di Stato è ancora troppo alto considerando i fondamentali dell'economia". La dinamica del deficit e del debito indicata dall'esecutivo rispetta le regole europee, assicura Tria.La stima del deficit di quest'anno si attesta al 2,4% del Pil, "un livello superiore" rispetto a"quello stabilito nell'accordo di fine anno con la Commissione europea, questo principalmente a causa della minor crescita nominale dell'economia".

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