martedì 3 maggio 2016
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TERMINI IMERESE (PALERMO) La loro storia personale è intrecciata alla sorte di quello stabilimento affacciato sul mare. I loro sogni e quelli delle loro famiglie sono stati coltivati tra quelle catene di montaggio e poi traditi, quando i cancelli bianchi si sono chiusi definitivamente. Per questo i primi venti ex operai Fiat che ieri hanno rimesso piede nella storica fabbrica di auto di Termini Imerese, in provincia di Palermo, non riuscivano a nascondere quell’aria smarrita, mista a emozione e ansia, per un futuro che finalmente sembra sorridere loro un’altra volta, come quel sole che ha fatto capolino e accompagnato il loro 'primo' giorno di lavoro. Niente più cassa integrazione e spettro di licenziamento, la fabbrica ha riaperto i battenti dopo cinque anni di chiusura. È il marchio Blutec, società del gruppo Metec Stola, che produrrà auto ibride ed elettriche. Per il momento solo 20 operai su 700 ex tute blu saranno riconvertiti in impiegati, che disegneranno progetti in 3D. Ma entro il 2018 l’organico dovrebbe essere completo. Sono arrivati alla spicciolata, ieri mattina, hanno stretto la mano ai rappresentanti della nuova azienda, hanno rilasciato interviste, si sono lasciati andare a qualche sorriso dopo anni di lotte e incertezza. In mattinata 4 ore di formazione, nel pomeriggio cominceranno a utilizzare un software di progettazione per disegnare componenti per auto. «È un’emozione fortissima – dice Giuseppe Tarantino, 49 anni, 3 figli –. Sono stati anni difficili, pesanti da gestire, tra le necessità del quotidiano, il mutuo da pagare e i figli che crescono, ma ho voluto continuare a credere. Finisce una fase poco piacevole: chi ti toglie il lavoro toglie la dignità. Sono sfumati tanti progetti. Questo è un primo passo, affronterò questa avventura con decoro e con la consapevolezza che oltre a Blutec tocca a noi». In piazzale Primo Maggio c’è anche un gruppo di ex metalmeccanici della Fiat; loro però resteranno fuori dai cancelli dello stabilimento. Fino a marzo hanno vissuto con il sussidio di disoccupazione, la cig è scaduta e aspettano il rinnovo da parte del Ministero del Lavoro fino a fine anno. Marco Barbarino, 40 anni, è un altro dei fortunati: «Per 11 anni in Fiat ho gestito una squadra di 15 operai col compito di controllare le vetture Lancia Y. In questi 3 mesi abbiamo seguito un corso di progettazione industriale e disegno in 3D. Ho imparato qualcosa che mi dà una marcia in più. La storia della mia famiglia è la storia della Fiat. Mio padre è entrato in fabbrica negli anni ’70. Sono cresciuto con il mito della Fiat, sognavo di lavorare in fabbrica». Con gli operai c’era anche il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato: «Siamo qui per vivere questa emozione senza trionfalismi, con la consapevolezza di chi sa che questo territorio è disperato. Dopo 5 anni vedere 20 lavoratori entrare in fabbrica è un risultato. Riaccende la speranza. Adesso ci aspettiamo lo sblocco di 20 milioni di euro dalla Regione per il progetto sulla componentistica di Blutec e la proroga della cig per i lavoratori ex Fiat che non entrano in fabbrica e per quelli dell’indotto». Per i sindacati la riapertura dell’ex fabbrica della Fiat a Termini Imerese, «è un fatto importante, ma non decisivo. L’appello è non perdere più tempo». E il presidente della Regione, Rosario Crocetta: «Entro la fine dell’anno altri 200 lavoratori usciranno da un logorante periodo di cassa integrazione e disoccupazione, per riprendere con dignità il loro lavoro grazie a un nuovo investimento, ai contributi economici della Regione e alla mediazione del governo. È un altro impegno che rispettiamo». © RIPRODUZIONE RISERVATA La svolta
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