giovedì 26 settembre 2013
Per il presidente della Consob non c'è la possibilità di imporre l'Opa a Telco. A lanciare l'allarme sulla cessione agli spagnoli di Telefonica è Giacomo Stucchi, presidente della Commissione parlamentare di controllo sui servizi segreti. Audizione al Senato del presidente del Gruppo, Franco Bernabè: ho saputo del riassetto dalla stampa. Borsa negativa, ma titolo in rialzo. Timori dei partiti per la perdita dell’infrastruttura telefonica. Sindacati in allarme per l’occupazione. Il premier riferirà martedì alla Camera: la rete è strategica.
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Per il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, allo stato attuale e sulla base delle notizie diffuse dalle società coinvolte nell'operazione, non c'è la possibilità di imporre l'Opa a Telco sulle azioni Telecon Italia. "Affinché si possa inporre l'obbligo dell'Opa servono due condizioni: che Telefonica all'interno di Telco raggiunga una posizione di controllo e che Telco superi la soglia del 30% del capitale di Telecom. Le due condizioni al momento non si sono registrate", ha detto Vegas nel corso di un'audizione alla Commissione Industria del Senato. Nel suo intervento, il presidente della Consob ha anche detto che l'eventuale accertamento del controllo di Telefonica in Telco potrebbe essere condotto a partire da gennaio o una volta che fossero state ottenute le autorizzazioni Antitrust poste come vincolo per lo scongelamento dei diritti di voto negati alle azioni acquistate dal gruppo telefonico spagnolo. Vegas ha poi detto che una eventuale riforma della legge sull'Opa "non potrebbe essere retroattiva e quindi si applicherebbe solo alle operazioni successive alla sua entrata in vigore".Copasir: rischi per la sirurezza"È opportuno mantenere alta l'attenzione tutte le volte che c'è un'operazione che riguarda una infrastruttura strategica per il Paese, come è il caso di Telecom. E bisogna vigilare sui possibili rischi per la sicurezza nazionale e per il 'sistema Paese' composto da pubblica amministrazione, imprese e cittadini". A lanciare l'allarme sulla cessione del controllo di Telecom agli spagnoli di Telefonica è Giacomo Stucchi, presidente del Copasir. "Naturalmente - spiega Stucchi - prima di valutare tutte le possibili criticità dell'operazione, bisogna capire bene come evolverà lo scenario nei prossimi giorni. Quello che è sicuro è che in ballo c'è il futuro assetto di una struttura delicatissima, attraverso la quale passa una straordinaria mole di dati". Appena possibile, il Copasir chiederà di sentire sulla vicenda il direttore del Dis, Giampiero Massolo e, con ogni probabilità, anche Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi.Letta: "Mantenere il livello di occupazione"''Il livello degli occupati in Telecom Italia deve essere mantenuto'': a dirlo è il premier Enrico Letta in un'intervista a Bloomberg Tv, aggiungendo che l'altro nodo essenziale è l'''interesse strategico'' della rete: ''saremo molto, molto attenti, non vogliamo perdere su questo aspetto strategico dell'operazione''. "Non ci sono problemi di barriere, né altro come problemi di passaporto per quanto riguarda i capitali", ha spiegato. La rete Telecom è "interesse strategico", per cui "saremo molto, molto attenti, non vogliamo perdere su questo aspetto strategico dell'operazione", ha cconcluso il premier.Catricalà: confronto con gli spagnoli''Gli spagnoli dovranno confrontarsi con noi, non è che comprano una società e impongono le loro leggi''. Lo ha detto il viceministro alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, al Senato. ''Finora - ha aggiunto - i rapporti sono stati eccellenti e penso lo resteranno, bisogna trasformare quella che sembra una difficoltà in una opportunità''. ''Se per scorporo della rete si intende separazione societaria questa si può imporre con una legge: quello che non si può fare è un esproprio senza indennizzo''. Ha affermato Catricalà aggiungendo di sperare comunque che l'imposizione non sia necessaria. ''Il governo è stato avvertito a cose fatte'' in merito al riassetto Telco. Ha affermato il viceministro alle Comunicazioni.Bonanni-Angeletti: "Letta ci incontri"Cgil, Cisl e Uil chiedono un incontro urgente al presidente del Consiglio, Enrico Letta sulla vicenda Telecom. Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, hanno inviato oggi una lettera al premier e al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. "La modifica dell'azionariato di Telecom Italia - si legge nella lettera dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil - provoca conseguenze rilevantissime su tutto il comparto delle telecomunicazioni, settore strategico per il futuro del nostro Paese. Siamo a richiederle - conclude la lettera - un urgente incontro per un esame della situazione in vista dell'adozione delle misure necessarie".Zingales: "Telefonica in conflitto interesse con Telecom" Telefonica è in conflitto di interesse, ''è un concorrente diretto in Argentina e Brasile, che rischia di forzare Telecom Italia alla dismissione di asset preziosi per il rilancio della società''. Lo evidenzia in una nota il consigliere Luigi Zingales in qualità di rappresentante degli amministratori indipendenti. Gli amministratori indipendenti di Telecom Italia lamentano che ''ancora una volta, la partecipazione di maggioranza relativa di Telecom venga trasferita a sostanziale vantaggio di pochi, senza alcuna considerazione per la maggioranza degli azionisti''. ''E' con disappunto - sottolinea Luigi Zingales esprimendo il pensiero dei consiglieri indipendenti - che osservano come l'ordinamento italiano non contempli strumenti di tutela della maggioranza degli azionisti quando pacchetti in grado di conferire il controllo di fatto finiscono nelle mani di azionisti in conflitto coll' interesse sociale''L'audizione di Bernabè: ho saputo del riassetto dalla stampa"'Abbiamo avuto conoscenza ieri dalla lettura dei comunicati stampa della recente modifica dell'accordo parasociale tra gli azionisti di Telco.Questo accordo societario, in base al quale i soci italiani hanno diluito la loro partecipazione e concesso una call option a Telefonica sull'intero pacchetto azionario, delinea  un percorso che porterà Telefonica ad avere il  controllo di Telco e quindi a diventare l'azionista di riferimento di Telecom Italia che resterà, tuttavia, una società quotata con l'85% del capitale sul mercato, incluse le azioni di risparmio". Lo ha affermato il presidente del Gruppo Franco Bernabè nel corso di un'audizione alle Commissioni Industria e Lavori pubblici del Senato. ​Inoltre, sottolinea il presidente di Telecom, l'opzione di dar vita ad un processo di dismissione delle partecipazioni estere in Brasile e in Argentina "potrebbe non essere realizzabile in tempi brevi, compatibili con la necessità di evitare il rischio di downgrade".L'eventuale dismissione da avviare "attraverso un processo competitivo", ha proseguito Bernabè, è una operazione "che ridefinisce in modo radicale la strategia del Gruppo, portando Telecom Italia a diventare un operatore di dimensione esclusivamente nazionale". È questa una scelta da valutare, ha rilevato, alla luce del fatto che "le caratteristiche del mercato italiano hanno presentato negli ultimi anni un elevato livello di erosione dei ricavi e dei margini". E "in secondo luogo" vanno valutati "i tempi e le modalità della dismissione, in quanto una vendita 'forzata' e 'accelerata' potrebbe non consentire al Gruppo di massimizzarne il valore".Borsa in calo, ma titolo in rialzoPiazza Affari in netto calo nella quarta seduta settimanale, con il passivo peggiore d'Europa a causa delle tensioni nella politica interna. Il risultato finale ha visto l'Ftse Mib arretrare dell'1,2% a quota 17.872 punti, comunque non sui minimi di giornata (17.691 punti) grazie a un parziale recupero nelle ultime fasi favorito dalbuon andamento di Wall Street. All Share -1,13%. I titoli più penalizzati della giornata sono stati i finanziari e i principali industriali. In controtendenza Telecom che ha piazzato, dopo essere stata persino sospesa, unbalzo del 4,11% a 0,5955 euro per azione tra forti scambi (sono passati di mano più di 400 milioni di pezzi).
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