mercoledì 27 maggio 2020
Molti automobilisti hanno denunciato al Codacons un conto da 20 a 40 euro imposto da alcuni riparatori prima delle normali operazioni di tagliando o riparazione
Tassa Covid in officina, ma la sanificazione non è obbligatoria
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Dopo la “tassa Covid” presso parrucchieri e centri estetici, spunta la “tassa sanificazione” imposta da numerose autofficine ai propri clienti che chiedono riparazioni o interventi sulle autovetture. A denunciarlo è il Codacons, che sta ricevendo le segnalazioni di numerosi automobilisti. In tutta Italia arrivano denunce da parte di cittadini che si sono visti imporre costi di sanificazione obbligatoria sulle auto, mediamente da 20 a 40 euro, totalmente ingiustificati e illegittimi – spiega l’associazione – In sostanza quando un automobilista porta la propria vettura presso un’officina per il tagliando periodico o per riparazioni o manutenzione, molti esercenti vincolano l’intervento ad una sanificazione obbligatoria dell’automobile, realizzata a costi che variano dai 20 ai 40 euro. A chi rifiuta di pagare tale balzello, l’officina nega le riparazioni o i tagliandi.
“Si tratta di una pratica del tutto illegale, e contro la quale presenteremo le dovute denunce ad Antitrust e Guardia di Finanza – spiega il presidente Carlo Rienzi – Non esiste alcuna norma che obbliga i consumatori a sanificare la propria autovettura presso le officine, né che vincoli i tagliandi o le riparazioni al pagamento di “tangenti” legate al Covid”. Non a caso la stessa Confartigianato Autoriparazione, associazione di categoria delle autofficine, ha bocciato e condannato in modo netto tale “tassa Covid”.
“Invitiamo i cittadini a non sottostare alle richieste assurde degli esercenti e a non pagare qualsiasi tassa aggiuntiva legata al coronavirus, segnalando al Codacons qualsiasi irregolarità riscontrata negli esercizi commerciali”, conclude Rienzi.

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