giovedì 26 novembre 2020
L'Antitrust le aveva condannate a pagare 678 milioni di euro per un "cartello" tra vari marchi sulla vendita di auto con finanziamento
Il Tar annulla le maximulte alle finanziarie di Fca e Volkswagen
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Sono state annullate le maxi sanzioni per complessivi 678 milioni di euro che l'Antitrust a inizio 2019 aveva inflitto a case automobilistiche e società finanziarie, accusate di aver realizzato un "cartello" per la vendita di automobili tramite finanziamenti. L'ha deciso il Tar del Lazio con 15 sentenze con le quali ha accolto i ricorsi proposti rispettivamente da: Banca PSA Italia, Banque PSA Finance, BMW Bank, FCA Bank e FCA Italy, FCE Bank e Ford Motor Company, Credit Agricole Consumer Bank, General Motors Company, RCI Banque e Renault, Toyota Financial Services e Toyota Motor Corporation, Volkswagen Bank e Volkswagen AG., Santander Consumer Bank, nonché dalle associazioni di categoria Assofin ed Assilea.

Secondo l'Autorità, l'intesa aveva avuto oggetto lo scambio di informazioni sensibili relative a quantità e prezzi, anche attuali e futuri. La sanzione più alta era stata inflitta a Fca e Fca Bank (178.919.400 euro), seguita da Volkswagen Bank e Volkswagen Ag (163.014.488 euro); quelle più basse, alle due
associazioni di categoria. Per il Tar i ricorsi proposti "sono fondati - si legge nella sentenza Fca - e devono essere accolti per l'assorbente fondatezza di due profili di censura, uno di tipo procedurale e l'altro di natura sostanziale". Come primo punto (la censura era che la fase preistruttoria avrebbe avuto una durata eccessivamente lunga), per i giudici "la non congruenza del termine per l'avvio del procedimento, dilatatosi nel caso di specie fino ad oltre tre anni dalla domanda di clemenza cui si fa riferimento nel provvedimento, contrasta in maniera particolarmente incisiva con il rispetto dei principi di buon
andamento ed efficienza dell'azione amministrativa".

Per il Tar i ricorsi meritano accoglimento anche in virtù del fatto che "le considerazioni svolte dall'Autorità risultano affette da vizi logici causati dalla incoerenza tra le premesse istruttorie (incentrate sul settore dei finanziamenti auto) e le conclusioni raggiunte, in cui le valutazioni fatte in relazione a quel settore sono state traslate sul diverso mercato della vendita di auto tramite finanziamento". In più, l'Autorità "ha da un lato focalizzato la sua analisi su un prodotto (la fornitura di servizi di finanziamento per l'acquisto di automobili) che coinvolge attori di mercato ulteriori e dall'altro li ha esclusi
dalla propria indagine, individuando solo in apparenza un mercato di riferimento diverso e più ampio (quello della vendita delle auto tramite finanziamento), le cui effettive dinamiche concorrenziali sono, tuttavia, rimaste inesplorate".

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