martedì 12 marzo 2013

​Grazie alla ricerca e allo sviluppo, in collaborazione con il Politecnico di Torino e il Centro Europeo di Design, la Sparco di Volpiano (Torino) nell’ultimo anno ha assunto 100 dipendenti nel settore della lavorazione del carbonio per le supercar e delle tute per la Formula 1

COMMENTA E CONDIVIDI

​In un momento in cui il mercato delle auto registra un crollo abissale, i posti di lavoro sono a rischio e il futuro è grigio, c’è un fascio di luce che viene dal segmento delle auto di lusso. Grazie alla ricerca e allo sviluppo, in collaborazione con il Politecnico di Torino e il Centro Europeo di Design, la Sparco di Volpiano, azienda leader torinese nel settore del motor sport e automotive nell’ultimo anno ha assunto 100 dipendenti nel settore della lavorazione del carbonio per le supercar. Merito delle commesse ricevute da Lamborghini, Ferrari, Aston Martin, Maserati e altri marchi internazionali.

Le lavorazioni specialistiche di componenti in composito e la richiesta di auto dalle prestazioni “monstre” ha consentito al gruppo Sparco, presente con i propri stabilimenti in tre continenti (Nord Africa, Brasile e Stati Uniti oltre che Italia) di portare il fatturato oltre i 45 milioni di euro con un incremento previsto anche per il 2013. Oltre il 10%, quindi quasi 5 milioni di euro, sono dedicati alla ricerca e allo sviluppo che ha consentito all’azienda di assumere, con contratti a tempo indeterminato, un centinaio di lavoratori che, vista la particolare natura delle lavorazioni del carbonio, hanno pure un premio produzione superiore del 40% rispetto ad altri.

Lo spiega il presidente Aldino Bellazzini: «La gente deve venire in fabbrica contenta del proprio ambiente di lavoro, deve mettere attenzione in quello che fa perché la lavorazione dei pezzi in carbonio per auto che costano oltre 300 mila euro deve essere perfetta e per rendere al meglio, un dipendente deve essere sereno e lavorare bene. Per questo abbiamo scelto di dare un premio maggiore: se la produzione lavora bene, noi possiamo prendere altre commesse e quindi incrementare il lavoro e gli utili che vanno ridistribuiti. Creare posti di lavoro è un valore aggiunto per una impresa, noi abbiamo creato posti fissi, derogato dai contratti standard e pagato di più l’eccellenza lavorativa. Infatti non abbiamo problemi di relazioni interne e se qualcuno obietta che spendiamo soldi, dico che a fine anno con una commessa in più abbiamo già recuperato i soldi spesi per i nostri dipendenti».

Alla Sparco lavorano 500 persone (l’età media è 35 anni e il 55% sono donne) e il fatturato viene ottenuto per il 51% sul mercato Europa, il 15% negli USA e solo il 20% in Italia. Le lavorazioni in carbonio, però, sono solo una parte del business di Sparco che produce anche tute per le competizioni di Formula 1 (hanno appena rinnovato con la McLaren con la quale collaborano dal 1996), ma Sparco produce anche tute per la motonautica e grazie a un accordo con l’ESA, l’agenzia aerospaziale, produce anche tute per i viaggi nello spazio e per spacelab. Il tutto grazie alla collaborazione con i laureandi del politecnico che poi, spesso, vengono assunti con ruoli dirigenziali in azienda.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: