sabato 4 gennaio 2014
​Il maltempo e la crisi non hanno aiutato la prima giornata di sconti. Intanto torna la polemica su questa usanza commerciale. Adiconsum ne propone l'abolizione.
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Sono arrivati i tanto attesi saldi. Ma la partenza non è stata esaltante, mentre, puntuali, tornano le polemiche su questa usanza commerciale. Il primo giorno di sconti è stato contrassegnato dal maltempo in gran parte della Penisola e questo non è stato di invito a mettersi in fila davanti ai negozi. Così, complice anche la solita crisi, a Torino le vendite sono state fiacche con un leggero calo sullo scorso anno. Stessa cosa a Firenze, nonostante il clima più mite. A Roma i clienti sono accorsi più o meno come un anno fa. Le vendite sono state stabili, con qualche calo a seconda delle zone. Discorso diverso per Milano dove i commercianti si dicono soddisfatti. In corso Buenos Aires, una delle principali arterie commerciali d'Europa, i clienti sono cresciuti del 5-10%. In particolare si osserva anche questa volta un'alta percentuale di presenze straniere, tra cui molti turisti russi, che in particolare hanno visitato i negozi del lusso nel quadrilatero della moda. Intanto si discute sulla possibile abolizione dei saldi. In molti ritengono che si dovrebbe procedere verso una liberalizzazione. «La stagione dei saldi è ormai anacronistica - sostiene tra gli altri Pietro Giordan, presidente di Adiconsum, associazione dei consumatori -. Sarebbe il caso di abolire la legge che regola i saldi e dare il via libera a tutti gli sconti possibili durante tutto l'anno. I consumatori godrebbero di una reale concorrenza tra commercianti, mentre questi ultimi potrebbero organizzare le vendite in base alle loro esigenze e strategie»
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