martedì 1 ottobre 2019
Dai ciclo-fattorini di Milano Deliverance arriva la proposta di uno sciopero congiunto dei consumatori (proposto da Avvenire) e dei lavoratori per dare un segnale forte alle aziende
Riders e tutele: riparte il dibattito in Senato
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Sarà un ottobre caldo per i riders. Il governo sta pensando di ritoccare le norme inserite nel decreto «Salva imprese» che oggi inizia il suo iter in Senato. E nelle città, grazie alla campagna lanciata da Avvenire per un blocco degli ordini che abbia come finalità quella di dare diritti a lavoratori 'ultraprecari', ci si prepara a una nuova mobilitazione. Dai ciclofattorini di Milano Deliverance, uno dei sindacati auto-proclamati più attivi, arriva la proposta di uno sciopero congiunto delle consegne e delle chiamate. La data ci sarebbe già: l’11 ottobre, in occasione della protesta dei ciclofattorini di Glovo in tutta Europa. Il fronte dei lavoratori al momento si presenta spaccato: on-line circola da un mese una petizione per chiedere che il sistema del cottimo, considerato più redditizio, rimanga invariato. Sarebbero oltre 700 i firmatari di questo documento (bollato come una fake news dagli altri riders) che di fatto sposa la linea delle aziende di Assodelivery, l’associazione delle piattaforme del cibo a domicilio, che parla di una riduzione significativa dei guadagni dei fattorini a fronte dell’introduzione delle nuove tutele. Tutele che per il momento riguardano essenzialmente la copertura pensionistica a carico dello Stato e quella assicurativa. Il ministro Nunzia Catalfo è decisa a portare a termine il lavoro avviato dal suo predecessore Luigi Di Maio. Ha annunciato di voler presentare un emendamento che tenga conto «delle richieste avanzate durante i tavoli di confronto al ministero» sulla falsa-riga della carta di Bologna e delle leggi regionali del Lazio e del Piemonte. L’obiettivo è assicurare le tutele della subordinazione a chi svolge stabilmente l’attività di ciclofattorino in modo continuativo e per garantire agli altri un nucleo minimo di tutele, tra cui una retribuzione dignitosa collegata ai contratti collettivi, la creazione di una piattaforma Inps-Inail per tracciare le attività, contrastare l’intermediazione illecita e il caporalato digitale. Allo studio anche una disciplina che faciliti il 'platform cooperativism' vale a dire la creazione di cooperative di riders che gestiscano direttamente la piattaforma. Da Milano Deliverance arriva la proposta di uno sciopero congiunto per amplificare il danno alle multinazionali del food delivery. «In Francia e in Inghilterra le aziende hanno replicato agli scioperi ampliando ulteriormente la platea degli iscritti alle piattaforme – spiega Angelo, uno dei portavoce dei riders milanesi – solo se si mobilitano i consumatori si potrà avere qualche risultato ». Dietro queste forma di «finto lavoro autonomo» con l’illusione di essere «manager di se stessi» si nasconde una sfruttamento dei lavoratori e dell’immigrazione clandestina. «Servono tutele che smontino questo meccanismo perverso – conclude Angelo –, non si può più aspettare».

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