martedì 31 marzo 2015
L'aumento del Pil dovrebbe attestarsi allo 0,5% (rispetto al -0,4% del 2014), ma purtroppo continuerà a salire il tasso di disoccupazione (13,1% a fronte del 12,8 del 2014).
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Nel corso del 2015, in Italia, le retribuzioni aumenteranno complessivamente del 2,6%, ma, grazie al tasso negativo dell’inflazione (-0,4%), la crescita reale si attesterà al 3%. La crescita del Pil dovrebbe attestarsi allo 0,5% (rispetto al -0,4% del 2014), ma purtroppo continuerà a salire il tasso di disoccupazione (13,1% a fronte del 12,8 del 2014). È quanto emerge dall’ultima edizione dell’indagine annuale Salary Budget Planning Report di Towers Watson.Il tasso di crescita reale delle retribuzioni colloca l’Italia al 16° posto dei 70 Paesi Emea monitorati da Towers Watson e al 3° in Europa occidentale alle spalle della Spagna, dove è atteso un +3,4%, e della Grecia, dove il dato dovrebbe attestarsi intorno al 3,1%. In entrambi i paesi però resta molto più elevato il tasso di disoccupazione, rispettivamente del 22,7% e del 25,9%.Edoardo Cesarini, country leader Talent & Rewards di Towers Watson: "Anche quest’anno l’indagine evidenzia come le aziende italiane siano ancora prudenti nel concedere incrementi salariali, anche se l’inflazione negativa compenserà questo atteggiamento. Le migliori previsioni in merito al PIL non sembrano influenzare la dinamica retributiva 2016, ad oggi bloccata al +2,6%".Le previsioni sulla crescita reale delle retribuzioni sono leggermente superiori rispetto alle maggiori economie dell’area Euro (Francia e Germania +2,3%) e uguali a quelle dell’Olanda (+3%). Nel Regno Unito le retribuzioni, al netto dell’inflazione, cresceranno infine del 2,8%. Fra i paesi dell’Unione europea, gli aumenti salariali più marcati si avranno in Romania (+4,8%) Croazia e Bulgaria (+3,2%). L’elevato tasso di inflazione sterilizzerà di fatto gli incrementi retributivi in molti paesi dell’est Europa, con effetti particolarmente negativi in Russia (-5,1%), Ucraina (-4,3%) e Bielorussia (-5,6%).Il Salary Budget Planning Report è realizzato su un campione di 8mila aziende presenti in oltre 110 Paesi.
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