sabato 14 dicembre 2013
Il buon andamento della programmazione del Por Fse 2007-2013 è la conferma che è uno strumento essenziale per lo sviluppo.
Occupazione giovanile, la Regione Toscana scommette sul Fondo sociale europeo
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La Regione Toscana scommette sui giovani. La Regione ha deciso di mettere le politiche a sostegno della loro autonomia e occupazione al centro degli interventi della nuova programmazione del Fse, Fondo sociale europeo per gli anni 2014-2020. Il buon andamento della programmazione del Por Fse 2007-2013, a conclusione di sette anni fra i più difficili per la nostra economia, è la conferma che il Fondo sociale europeo è uno strumento essenziale per lo sviluppo e che la Toscana è riuscita a utilizzarlo al meglio."Abbiamo fatto del Fse una leva fondamentale per la valorizzazione del capitale umano, promuovendo e facendo crescere istruzione, formazione, ricerca, occupazione", ha affermato l'assessore regionale alle Attività produttive, lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini. "Promuovere l'occupazione dei giovani e la loro autonomia - ha spiegato Simoncini - è una delle sfide principali che abbiamo davanti. I giovani sono portatori di innovazione, tenerli fuori dal mercato del lavoro e dal sistema produttivo significa, fra l'altro, rinunciare a una spinta propulsiva essenziale per far ripartire l'economia. Ecco perché la Regione Toscana da tempo li mette al centro delle sue politiche, facendo da apripista a livello nazionale nella definizione di interventi come, ad esempio, quello per scongiurare l'uso distorto dei tirocini, in buona parte convogliati nel progetto Giovanisì. Ecco perché, oggi, siamo convinti con la prossima stagione dei fondi, di dover rafforzare ulteriormente il nostro impegno".L'assessore ha ricordato la Toscana arriva alla scadenza con le carte in regola, con un livello di impegni (86%) e pagamenti (68,3%) molto avanzato, concretizzatosi in nuove leggi (imprenditoria giovanile e femminile e tirocini) e interventi per formazione, orientamento, inserimento nel mondo del lavoro, mobilità internazionale, tutela dei diritti e sostegno al lavoro dei più deboli. Interventi che la Regione si è sforzata di adeguareall'incalzare della crisi, anche mettendosi a disposizione per interventi che non sarebbero di sua competenza, come ad esempio cofinanziando la cassa integrazione in deroga, per salvaguardare e tenere insieme tenuta sociale e interventi per lo sviluppo."Purtroppo c'è stato un forte ritardo - ha sostenuto l'assessore regionale - nel confronto a Bruxelles sulla nuova programmazione 2014-2020, che rischia di farci perdere un anno e di farci trovare, nel momento più delicato della crisi, senza risorse certe per rilanciare lo sviluppo. Un rischio che abbiamo cercato di evitare, anticipando 80 milioni di risorse con il bilancio regionale e avviando per tempo la concertazione sulla nuova programmazione, nonostante le gravi incertezze che ancora gravano sulla definizione del programma. Riusciremo così a non bloccare le politiche per il lavoro, per i giovani e per la qualificazione del capitale umano".  "La prima incertezza - ha continuato - è quella della mancata definizione dei programmi nazionali, cui si somma quella sull'assetto istituzionale delle Province, vicenda ancoraaperta ma la cui soluzione è essenziale per l'assetto futuro dei servizi per l'impiego. Altra questione aperta riguarda i rapporti con il governo al quale chiediamo una maggiore capacità di ascolto. Non si può arrivare al punto di inviare a Bruxelles un accordo dipartenariato senza averne condiviso i contenuti con le Regioni. Anche in queste ore sono impegnato perché vengano superate queste posizioni e si arrivi alla ripresa di una leale collaborazione interistituzionale"."Anche la Toscana è in difficoltà - ha concluso Simoncini - e c'è da fare la nostra parte per far ripartire il motore dell'economia, per dare una speranza di futuro ai giovani toscani valorizzando i loro talenti e competenze. Dobbiamo essere vicini coloro che hanno perso il lavoro o non l'hanno ancora trovato, aiutare l'innovazione e la ricerca, sostenere le imprese e la qualificazione di lavoratori e imprenditori. Per tutto questo, il Fondo socialeeuropeo è lo strumento fondamentale".
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