giovedì 25 maggio 2017
Sono circa 50 gli ingegneri neolaureati che hanno trovato un’occupazione grazie ai corsi di formazione gratuiti per nuove figure professionali altamente qualificate
Così si formano le professionalità dell'industria 4.0
COMMENTA E CONDIVIDI

Industria 4.0 e nuove professionalità. La rete Ict Skills Lab, che vede capofila il Gruppo Quanta, è pronta a rispondere alla sfida. Nata da un contratto di rete, siglato nel 2015, oggi riunisce otto realtà produttive italiane (oltre all’Agenzia per il lavoro Quanta e alla divisione Quanta Risorse Umane ci sono Cadland, Cad Solution Provider srl, Eka, Kite Group, Step, Step Sud Mare) e vanta un fatturato complessivo di 250 milioni di euro e oltre 4mila addetti. Obiettivo della rete è quello di formare i nuovi professionisti richiesti da un mercato del lavoro in trasformazione e offrire alle aziende, alle prese con la rivoluzione produttiva Industria 4.0, servizi e strumenti ad alto valore tecnologico.

A oggi, sono circa 50 gli ingegneri neolaureati che hanno trovato un’occupazione grazie ai corsi di formazione gratuiti per nuove figure professionali altamente qualificate promosse da Ict Skills Lab. Dei nove pilastri su cui poggia il piano nazionale Industria 4.0, la rete permette di rispondere alle esigenze e alle competenze richieste da tre tecnologie abilitanti: realtà aumentata a supporto dei processi produttivi (Augmented Reality), simulazione tra macchine interconnesse per ottimizzare i processi (Simulation), ottimizzazione dei processi produttivi a partire dalla raccolta di elevate moli di dati disaggregati (Big Data and Analytics).

«Il tema industry e lavoro 4.0, abbinato alle opportunità di Ricerca e Sviluppo offerte dal Piano Calenda, - spiega Fabio Campidoglio, amministratore delegato di Quanta Risorse Umane - consente alle aziende clienti di Quanta, attraverso la nostra rete Ict Skills Lab, di introdurre soluzioni innovative in azienda e rendere più efficiente il ciclo di vita del proprio prodotto/processo, potendo disporre sin da subito di software, attrezzature e soprattutto risorse specializzate e appositamente formate per l'implementazione e l'utilizzo di soluzioni legate a una o più tecnologie abilitanti previste dal piano e al contempo, beneficiando di sgravi e agevolazioni di grande rilievo come il credito d'imposta, l'iper e il superammortamento».

La nuova impresa 4.0 richiede alle aziende importanti investimenti, non solo in tecnologie ma anche in formazione. Le competenze richieste a dirigenti e lavoratori, infatti, diventano sempre più qualificate e sempre più trasversali, una caratteristica fondamentale per gestire il cambiamento e la trasformazione del lavoro. «Due persone su cinque che entro il 2020 troveranno un’occupazione avranno una qualifica elevata, il 5% in più rispetto al 2016 – spiega Antonio Maria Zinno, consigliere di Ict Skills Lab e presidente di Ssm –. Il mercato del lavoro è in piena trasformazione e Ict Skills Lab risponde a pieno alle nuove esigenze che stanno emergendo. I nostri punti di forza sono un’avanzata conoscenza dei sistemi informativi, un’importante capacità di analisi in tempo reale dei big data, una grande dimestichezza con i sistemi cyberfisici. Sono queste le competenze indispensabili per il futuro del lavoro e dell’impresa».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: