venerdì 25 novembre 2011
Alla 21esima edizione di Job&Orienta Unioncamere presenta le prossime tendenze del mercato del lavoro su elaborazione dei dati del Sistema informativo Excelsior.
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Laurea e diploma restano la migliore assicurazione sul futuro, a patto che i ragazzi facciano la scelta giusta, consapevoli di quello che chiede il mercato del lavoro. Questo il messaggio lanciato da Unioncamere alla 21a edizione di Job&Orienta (alla Fiera di Verona, sino a sabato 26) presentando le prossime tendenze del mercato del lavoro su elaborazione dei dati del Sistemainformativo Excelsior. Rispetto a una domanda di laureati che aumenta, nel complesso, di otto punti percentuali (rimanendo comunque lontana dai livelli pre-crisi), il 2011 sembrerebbe l'anno della "riscoperta" delle lauree triennali, che crescono nelle preferenze delle imprese, nonostante le lauree specialistiche continuino a farla da padrona. Guardando ai gruppi di facoltà, emergono chiare le preferenze: la più gettonata dal tessuto produttivo è l'area economico-sociale, con 25mila assunzioni (34,4% del totale) e una variazione del +12% sul 2010; segue l'area di ingegneria e architettura, con oltre 23mila nuovi ingressi previsti (31,8%) e un incremento di nove punti percentuali rispetto allo scorso anno; in terza posizione troviamo l'area medica e sanitaria con più di 8mila entrate preventivate (pari all'11,6%), in crescita del 2% rispetto al 2010. Le prime tre professioni di sbocco per i laureati italiani sono quelle di infermiere (4.700 unità), educatore professionale (circa 2.500), sportellista bancario (oltre 2mila). Seguono sviluppatore di software (quasi 2mila) e progettista meccanico (1.800).Intervistate sui profili professionali che non riescono a reperire, corrispondenti al 26% delle assunzioni totali di laureati previste, le imprese lamentano come introvabili i laureati in Economia bancaria, finanziaria e assicurativa da impiegare come addetti allo sviluppo clienti nei servizi finanziari (740 su 890 le assunzioni difficili). Lo stesso per gli ingegneri delle telecomunicazioni che svolgano la professione di consulente di prodotti informatici (530 su 870 le assunzioni difficili) e per gli ingegneri civili da assumere come addetti alla logistica (280 su 480 le assunzioni difficili).Sul fronte dei diplomati, i più richiesti saranno i ragionieri (ai quali le imprese destinerebbero il 28% delle assunzioni previste), e i periti industriali (25,7% del totale), seguiti a distanza dagli indirizzi terziari (7% di tutte le assunzioni) e dagli indirizzi liceali e artistici (circa il 3%). Le prime tre professioni di sbocco sono quelle di commessi di negozio (oltre 11mila le assunzioni programmate), segretari (quasi 11mila), addetti alla contabilità (10.500). Seguono addetti alle vendite della grande distribuzione (8.700) e addetti all'amministrazione (circa 7mila richieste).La difficoltà di reperimento dei diplomati interessa il 18,7% del totale delle assunzioni non stagionali, una percentuale minore di quella dei laureati, ma comunque alta. Introvabili risultano diplomati dell'indirizzo aeronautico e nautico (160 su 560 le assunzioni difficili), dell'indirizzo legno, mobile e arredamento (330 su 1.160 le assunzioni difficili) e dell'indirizzo meccanico (7mila su 25mila).Indipendentemente dal titolo di studio, fra le competenze trasversali richieste ai candidati, la maggioranza delle imprese intervistate segnala la capacità di lavorare in gruppo (52%) e l'autonomia (46%).«Dalla crisi si esce anche e soprattutto investendo sui giovani, sulla loro straordinaria capacità di innovazione -  commenta il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello -. Ecco perché è ancora più importante in questo momento che ci sia uno stretto raccordo tra le Camere di commercio eil sistema della formazione, per favorire la diffusione tra i nostri ragazzi della cultura di impresa e fare in modo che abbiano esperienze di lavoro anche durante gli studi». (M.Car.)
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