lunedì 12 ottobre 2009
Le Poste faranno parte del capitale dell'istituto di credito auspicato da Tremonti per assicurare il finanziamento alle imprese meridionali. Il quotidiano il Mattino anticipa l'emissione di bond-Sud: si tratta di obbligazioni o strumenti finanziari con scadenza a 18 mesi che potranno essere emessi da qualsiasi istituto di credito o finanziario.
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Le Poste entreranno a far parte del capitale della Banca del Sud, l'istituto di credito auspicato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti per assicurare il finanziamento alle imprese meridionali."Questa è una decisione recente che sta per assumere il governo", ha detto Massimo Sarmi, amministratore delegato delle Poste intervenendo alla trasmissione di Maurizio Belpietro su Canale 5.Giovedì il Consiglio dei ministri avrà all'ordine del giorno l'esame dell'articolato, ha spiegato in una nota venerdì il ministero dell'Economia dopo aver portato il piano per la banca del Sud a palazzo Chigi per un esame preliminare."Fatta la discussione iniziale, preliminare, il testo dell'articolato è stato depositato all'ufficio legislativo di Palazzo Chigi per il preconsiglio preparatorio in vista del Consiglio dei ministri di giovedì prossimo. La Banca del Sud è prevista come istituto di diritto privato e per questo non può e non deve essere confusa con gli strumenti di intervento e di diritto pubblico noti come piano per il sud", spiega la nota del Mef. Oggi il Mattino di Napoli anticipa i contenuti del provvedimento e ricorda che la banca si chiamerà "Banca del Mezzogiorno".«Il Ddl prevede anche emissioni di bond-Sud». Oltre ad avere le Poste come "alleato d'eccezione", il disegno di legge "al quale stanno lavorando anche il consigliere politico del ministro, Marco Milanese, e uno staff di esperti, sarà assai snello e si comporrà di soli cinque articoli", scrive il quotidiano di Napoli."Ma la vera novità è un'altra: riguarda l'emissione di bond-Sud che dovrebbero garantire il necessario sostegno finanziario alle iniziative imprenditoriali destinate al Mezzogiorno. Si tratta di obbligazioni o strumenti finanziari con scadenza a 18 mesi che potranno essere emessi da qualsiasi istituto di credito o finanziario", scrive il Mattino.Quanto al possibile ruolo delle Poste, oggi Sarmi nell'intervista a Canale 5 ha ricordato che in riferimento al totale dei punti di erogazione dei servizi finanziari tra gli uffici postali e le banche le Poste rappresentiamo nel Sud quasi il 70% di densità di presenza. "Quindi indubbiamente siamo nei piccoli paesi e in molte realtà del Sud dove non c'è un altro servizio di questo tipo e quindi penso che noi potremmo essere utili naturalmente insieme ad altri soggetti nel far arrivare ogni tipo di servizio proprio dove sono le persone senza costringere loro a spostarsi", ha detto ancora Sarmi.Alla domanda se Bancoposta possa essere utile anche per finanziare piccole e medie imprese che sono in difficoltà Sarmi ha risposto: "Noi non siamo una banca e quindi dovremmo operare assieme ad altre banche, va da sè che quello che possiamo mettere a disposizione ritengo sia utile proprio la nostra infrastruttura tecnologica e la nostra presenza fisica sul territorio".Il mese scorso Tremonti ha spiegato che la costituenda Banca del Sud sarà costituita da una rete di banche popolari e di credito cooperativo (Bcc) da realizzarsi su base volontaria. "A noi è venuta l'idea di mettere in rete banche popolari di credito e di credito cooperativo su base volontaria con la possibilità che la rete si estenda con l'accesso di nuove strutture simili con un coordinamento della rete fatto dall'alto, con una struttura di assistenza tecnica", ha detto Tremonti.
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