lunedì 2 gennaio 2023
Settore in contrazione per il sesto mese consecutivo. In Grecia i dati indicano già una recessione in atto. In Italia "il settore è rimasto impantanato nella crisi"
Manifattura Ue in lieve ripresa, ma la crescita è lontana
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Migliora il Pmi manifatturiero dell'eurozona, passando dai 47.1 punti della rilevazione di novembre ai 47,8 di dicembre, ma l'economia europea resta comunque in contrazione, con il dato che per il sesto mese consecutivo si mantiene sotto la soglia dei 50 punti, che indica una fase di crescita. La rilevazione dell'ultimo mese dell'anno segna piuttosto una diminuzione dell'intensità della contrazione del settore manifatturiero, con l'attenuazione delle pressioni inflazionistiche e le condizioni più stabili della catena di fornitura che hanno dato tregua ai produttori di beni. Rimane però evidente la debolezza della domanda dei clienti sotto forma di calo di nuovi ordini ricevuti. Le aziende hanno trasferito la maggiore capacità produttiva nella riduzione del lavoro inevaso. A dicembre scorso, malgrado il crollo del volume dell'attività di acquisto e della produzione, sono stati registrati nuovi aumenti delle giacenze dei fattori produttivi e dei prodotti finiti. Continua, inoltre, la crescita occupazionale, con l'ottimismo in salita al livello massimo in sette mesi.

Il dato a 47.8 punti rappresenta il valore massimo negli ultimi tre mesi segnalando una più leggera contrazione. Gli indicatori settoriali hanno però mostrato un continuo peggioramento nei mercati dei beni di consumo. A dicembre la contrazione si è attenuata nella Ue, ad eccezione della Grecia, dove invece è stato osservato un maggiore declino e si materializza lo spettro di una possibile recessione. Le nuove vendite nella penisola ellenica sono fortemente diminuite, così come la domanda dei clienti stranieri, al contempo sono aumentati i costi per l'energia.

In Italia l'indice Pmi segna 48,5 punti, in aumento di 0,1 sulla precedente rilevazione, ma prosegue la forte contrazione del volume degli ordini. Una nota positiva è il rafforzamento della fiducia delle imprese, che ha raggiunto il massimo in sette mesi, con un ottimismo legato alle speranze di una ripresa della domanda e di nuovi investimenti ma il settore "è rimasto impantanato nella crisi" secondo gli analisti di Standard & Poor. "Il settore manifatturiero italiano è rimasto impantanato in una fase di contrazione nel mese di dicembre, con produzione e ordini ancora in diminuzione, anche se a ritmi più contenuti. In particolare, i dati hanno evidenziato una riduzione delle scorte sia di acquisti che di prodotti finiti per la prima volta da maggio, evidenziando gli sforzi in atto da parte delle imprese per ottimizzare le scorte in un contesto di debolezza economica" commenta Lewis Cooper, Economist di S&P Market Intelligence. Va meglio in altri Paesi che hanno visto un aumento A dicembre il settore manifatturiero francese ha registrato 49,2 punti, in aumento rispetto ai 48,3 di novembre. Situazione in migliormento anche in Germania dove l'indice pmi si è attestato a 47,1 a dicembre, in aumento rispetto all'ultima lettura di novembre a 46,2.

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