giovedì 2 marzo 2023
I giovani sono attratti soprattutto dal settore fotovoltaico. Le aziende chiedono tecnici specializzati nell'efficientamento
Aumenta la produzione di energia solare

Aumenta la produzione di energia solare - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Il 2022 ha profondamente segnato il settore dell’energia, soprattutto in seguito alla crisi innescata dal conflitto Russia-Ucraina e al conseguente aumento dei prezzi, che ha rappresentato un’ulteriore spinta per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Da tempo al centro del dibattito anche alla luce degli obiettivi di neutralità climatica stabiliti dall’Unione Europea, nel 2023 la transizione energetica guiderà l’implementazione di nuovi modelli per la produzione di energia elettrica. Per modernizzare la rete, gli operatori di trasmissione e distribuzione dell’energia dovranno adottare un approccio volto alla decarbonizzazione, alla decentralizzazione e alla digitalizzazione, implementando al contempo soluzioni a supporto di sicurezza informatica e sostenibilità. Stando a quanto indicato dal portale economico Visual Capitalist, nel solo 2022 la crisi energetica ha spinto i Paesi europei a investire una cifra di poco inferiore ai 250 miliardi di euro per supportare famiglie, associazioni e imprese. L’Italia si piazza al secondo posto con 45 miliardi di euro stanziati per finanziamenti come i crediti d’imposta per le industrie e i bonus a supporto dei cittadini (prima la Germania con oltre 55 miliardi e terza la Francia con 41 miliardi). Un'indagine di Confartigianato mette in risalto come il caro energia in Italia stia mettendo a rischio quasi 900mila imprese e oltre 3.5 milioni di addetti. Le stesse organizzazioni, però, possono contare anche su una serie di agevolazioni introdotte dal precedente governo nel corso del 2022 che, a loro volta, vengono rafforzate dalla legge di Bilancio 2023, la quale prevede due tipologie di incentivi. La prima è il credito d’imposta per aziende ad alto consumo energetico, la seconda, invece, riguarda gli incentivi alle organizzazioni verso investimenti in fonti di energia rinnovabile. Un'analisi del Centro Studi di Gruppo Finservice rivela la crescita dell’attenzione delle aziende per agevolazioni e strumenti per il risparmio, l’efficientamento e la sostenibilità energetica: nel 2022, il 31% delle aziende italiane ha sviluppato pratiche di efficientamento energetico. Le aziende più attente si concentrano nel Nord Ovest, Sud e Isole. L’incidenza però è cresciuta più che altrove in Centro Italia, dove nel corso dell’ultimo anno la percentuale di clienti con pratiche energia è raddoppiata. Ad attirare nuove aziende verso il tema energia sono state soprattutto le agevolazioni fiscali, con il credito d'imposta energia elettrica e gas che rappresentano il 40% del computo totale delle pratiche, e quelle finanziarie. Mentre sono sempre più i giovanissimi a essere interessati al mondo delle rinnovabili e al settore dei pannelli fotovoltaici. Lo dimostra una ricerca di Otovo.it, che si è avvalsa della piattaforma di web intelligence di Blogmeter. La piattaforma ha rilevato oltre 122mila menzioni inerenti il fotovoltaico tra i vari tipi di media e social: il 77% delle conversazioni sul tema è avvenuto proprio sui social, in particolar modo il 44% su Facebook e il 22% su Twitter. Il 74% dell’audience è composto da uomini, maggiormente interessati alle conversazioni sui principali social media, e dal 26% di donne, maggiormente interessate ad articoli relativi agli incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici e ai trend sulla sostenibilità. Otovo è invece comparsa in oltre 420 menzioni, sempre divise tra media e social. In questo frangente il 77% dell’audience è composto da persone di genere maschile e il restante 23% dal genere femminile. Gli uomini si sono dimostrati più interessati ai post dedicati all’installazione di pannelli fotovoltaici e al lavoro degli installatori, mentre le donne hanno maggiormente apprezzato post dedicati al trend del fotovoltaico e ai consigli su come risparmiare in bolletta. Guardando all’anno appena concluso e alle sfide che stanno caratterizzando il mercato, quindi, Eaton ha identificato le cinque tendenze che caratterizzeranno questo settore per il 2023:

  • Produzione decentralizzata dell’energia

La transizione energetica sta rendendo più labili i confini della rete. Dalle singole abitazioni alle aziende, sempre più utenti considerati “behind the meter” (ovvero gli utenti connessi alla rete con un POD) si sposteranno verso un approccio “in front of the meter” (passando da semplici consumer a “prosumer”, quindi consumatori-produttori): questo consentirà loro di generare in autonomia una parte della propria energia da fonti diverse, come il fotovoltaico, nonché di gestire in maniera ottimizzata il consumo dell’energia auto-prodotta grazie all’impiego di sistemi di accumulo dell'energia. I cosiddetti “prosumer”, ovvero quegli utenti che producono e consumano la propria energia, assumeranno quindi un ruolo chiave per mitigare il cambiamento climatico, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili. L'energia generata a livello nazionale, anche in piccole quantità, consentirà infatti ai Paesi di ridurre le importazioni, favorendo l’indipendenza energetica. Le opportunità sono evidenti, ma la decentralizzazione del sistema energetico pone nuove sfide su come bilanciare il flusso variabile di energia da parte dei prosumer e dei produttori di energie rinnovabili mantenendo al contempo un livello di stabilità della Rete costante, in particolare nei momenti di picco della domanda.

  • Demand-side flexibility: un vantaggio tutto da sfruttare

Nel 2023 ci si aspetta che gli operatori di rete favoriranno la cosiddetta “flessibilità della domanda”: man mano che i prosumer acquisiranno familiarità con le dinamiche di produzione, capiranno come trarne profitto vendendo alla rete l’energia prodotta dai propri sistemi di accumulo (tra cui le batterie dei veicoli elettrici), ottenendo al contempo un vantaggio economico. Tuttavia, gli operatori stanno riscontrando difficoltà a gestire i grandi flussi di energia bidirezionali su reti progettate sino ad oggi per flussi unidirezionali (da pochi generatori a molti consumatori). Nei prossimi 12 mesi sfruttare appieno la flessibilità della rete potrà fare la differenza: come mostrato da un recente report Dnv pubblicato da SmartEn e supportato da Eaton, infatti, questa consentirebbe entro il 2030 di arrivare a risparmiare fino a 29,1 miliardi di euro e 37,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra ogni anno entro il 2030.

  • Digitalizzazione: sfida o opportunità?

Un modello energetico complesso, che prevede livelli variabili di domanda e offerta di energia, deve essere gestito in modo digitale. Tuttavia, il settore delle utilities si trova di fronte a una duplice sfida: da una parte si avverte la spinta a digitalizzare le reti, dall’altra queste devono essere supportate da un aggiornamento delle infrastrutture esistenti. Il settore sta dunque affrontando un periodo critico di transizione, che nel 2023 si farà ancora più stringente. In un contesto in cui è necessario saper rinnovare i modelli di servizio nonostante infrastrutture non all’avanguardia, la digitalizzazione può essere vista sia come una chiave per il successo, sia come un ostacolo per le sfide più urgenti.

  • Cybersecurity per una protezione a 360°

La decentralizzazione e la digitalizzazione comportano l'elaborazione di grandi quantità di dati, sollevando alcune preoccupazioni in materia di sicurezza informatica: l'integrazione di una quantità maggiore di dati in un unico sistema ne aumenta infatti la vulnerabilità. Preparare la rete per la transizione energetica e garantire che le infrastrutture non siano compromesse da attacchi informatici è una responsabilità collettiva. Nel 2023, i settori dell'energia e della cybersecurity dovranno lavorare a stretto contatto per proteggere la rete e garantire che gli obiettivi di neutralità climatica non siano messi a repentaglio da attacchi informatici. Sia i governi, sia le aziende dovranno lavorare in sinergia con il settore dell’energia per garantire una strategia solida: questo comporta investimenti in tecnologie innovative che possano aprire la strada a strutture e processi di risk management più efficienti.

  • Quadri elettrici SF6-free per un futuro davvero sostenibile

A partire dalla metà del 2020, l’Unione Europea e altri Paesi europei, hanno iniziato a vietare l'uso del gas SF6, responsabile del riscaldamento globale, nei quadri elettrici di media tensione. Le utilities, insieme a molti altri settori che utilizzano questo tipo di quadri elettrici, dovranno quindi scegliere alternative per i progetti futuri. Una rete decentralizzata ad alta intensità di energia rinnovabile richiederà commutazioni più frequenti, dunque il mercato europeo dei quadri elettrici è in crescita. Fortunatamente, i quadri di media tensione senza SF6, come Xiria, sono già disponibili fino a 24kV compresi: lo sviluppo di questa tecnologia potrà quindi incentivare la decisione di eliminare del tutto il gas SF6 nel 2023 e negli anni a seguire.

Numeri e corsi del settore eolico e fotovoltaico in Italia

L’Italia oggi sarebbe nelle condizioni di raggiungere gli obiettivi prefissati entro il 2030 sulla transizione dalle fonti fossili all’energia rinnovabile. Ma purtroppo, i lenti processi burocratici ostacolano ancora lo sviluppo dell’eolico. La potenza eolica presente sul territorio italiano - gli impianti si trovano soprattutto al Sud - è pari a 11.764 MW per un numero di 5.500 occupati diretti e 11.500 indiretti. Il futuro dell’energia del vento è proiettato lungo almeno tre filoni d’azione. Il primo è l’installazione di nuovi impianti eolici sulle aree idonee del territorio nazionale, sia dal punto di vista della risorsa che dei vincoli ambientali. Molte regioni presentano oggi un potenziale eolico non ancora sfruttato e che può essere attivato nel giro di pochi anni: secondo le stime di Anev (l'Associazione nazionale energia del vento) da tali regioni potrebbero arrivare in questi anni almeno un paio di ulteriori gigawatt di potenza installata. La seconda area di intervento riguarda invece il potenziamento e l’ammodernamento degli impianti già esistenti. Le migliori performance garantite da soluzioni tecnologiche di frontiera garantirebbero da sole 8,5 ulteriori gigawatt di potenza nazionale entro il 2030. Includendo in questo trend anche le cosiddette torri solari, ossia installazioni che raccolgono allo stesso tempo energia solare tramite fotovoltaico ed energia eolica. E infine, ma non per importanza, c’è il comparto dell’eolico offshore, in modalità galleggiante e al largo: il primo gigawatt di potenza installata è plausibile che arrivi già entro il 2030. Tutto ciò si tradurrebbe, oltre che in un beneficio per la transizione energetica del Paese, in un impatto significativo sull’occupazione. I lavori "verdi" legati all’eolico, infatti, potrebbero essere oltre 67mila nelle proiezioni da qui al 2030, con un impatto forte soprattutto in Puglia (11.600), Campania (8.600), Sicilia (6.800), Sardegna (6.800) e Lazio (5.500). Un terzo sarebbero gli occupati diretti, e due terzi gli indiretti. Nel dettaglio al 31 dicembre 2022 risultavano in esercizio circa 1.225.000 impianti fotovoltaici, ossia più 21% rispetto alla fine del 2021. Tali sistemi vantano complessivamente una potenza cumulata di oltre 25 GW (in crescita dell’11%) e una produzione annuale nel 2022 di 28,2 TWh (più 12,5% sul 2021). A livello territoriale, la Lombardia si conferma come la prima regione per nuova capacità (+433,8 MW nel 2022) seguita da Veneto (+284,3 MW) ed Emilia Romagna (+233,1 MW). Completano la top five il Lazio (+221,6 MW) e la Sicilia (+219,4 MW). Roma è invece la prima tra le grandi città con 195,2 MW di nuova potenza installata nel 2022. Ma la provincia con la migliore performance rilevata nel 2022 risulta Ragusa, con circa 1.300 ore di funzionamento, per una media di 3,6 ore/giorno. Nel complesso il 50% della potenza fotovoltaica attiva in Italia è concentrata nel settore industriale e delle utility; seguono il comparto residenziale (20%), il terziario (19%) e l’agricoltura (11%). Intanto sono aperte le iscrizioni per partecipare al corso di formazione La sicurezza nel parco eolico organizzato dall’Anev il 22 e 23 marzo a Rimini in occasione nella manifestazione K.EY 2023. Il corso è rivolto a tutti coloro che vogliono conoscere e approfondire la normativa vigente sul tema della sicurezza negli impianti eolici; imparare a gestire l’emergenza in un parco eolico; conoscere i principali fattori dell’analisi di rischio e individuare e minimizzare la matrice del rischio; conoscere il sistema di gestione Ssl (sicurezza e salute sul lavoro). È previsto l’utilizzo del “simulatore in realtà virtuale” per la gestione di un aerogeneratore. Per maggiori informazioni scrivere a: formazione@anev.org. Mentre Prysmian Group lancia la Global Sustainability Academy che coinvolge i 29mila dipendenti in oltre 50 Paesi. L’iniziativa ha l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità all’interno di tutta la popolazione aziendale nel mondo. La tecnologia dei cavi energia e delle fibre ottiche è chiave nei processi di transizione energetica, digitalizzazione ed elettrificazione e la Sustainability Academy consentirà al Gruppo di rafforzare la cultura e le competenze di sostenibilità. La struttura del corso, che si articolerà per tutto il 2023, si sviluppa su cinque moduli.

Aziende alla ricerca di profili tecnici specializzati in efficientamento energetico

Secondo un rapporto di Banca d’Italia saranno 375mila i nuovi posti di lavoro che si creeranno nei prossimi 24 mesi, soprattutto nei settori costruzioni, digitale e green. Dal 2028 (2027 per gli edifici pubblici) dovranno essere costruiti edifici a emissioni zero e tutti gli immobili nuovi dovranno essere dotati di tecnologie solari (dove fattibile, ovviamente). Gli edifici in fase di ristrutturazione, invece, avranno tempo fino al 2032 per adeguarsi. In particolare, il comparto Construction (edilizia e ingegneria specializzata) vedrà nel suo anno di picco (ovvero il 2025) un’occupazione aggiuntiva di oltre 95mila unità (+10% rispetto al 2019); nell'ambito della programmazione informatica si stimano, invece, per il 2024 oltre 27mila nuovi occupati (+7,59% rispetto 2019), mentre nella produzione di computer, elettronica e ottica si supereranno i 12mila occupati nel 2025; nel settore ricerca e sviluppo, invece, si registreranno più di 16mila occupati in più (+15% circa rispetto ai dati pre-pandemia). «La direttiva Ue sulle case green – precisa Federica Cavagliano, manager della divisione tecnica di Hunters – comporterà la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli immobili e questo, ovviamente, si tradurrà in un aumento della richiesta di professionisti che siano in grado, concretamente, di rendere i nostri edifici più green. Vedremo, nei prossimi due anni, un aumento dell’8% di figure professionali specializzate sul settore di riferimento. Siamo ancora ben lontani da un testo definitivo, ma sicuramente andremo in questa direzione e sarà necessario, soprattutto per le aziende che operano in ambito costruzioni, energy e digitale, portare a bordo professionisti altamente qualificati che siano in grado di rendere gli edifici sempre meno energivori, con conseguente riduzione delle emissioni inquinanti». Expert in Buildings’ Energy Performance. Questa figura, con laurea magistrale in discipline come architettura, ingegneria, scienze ambientali o equivalenti (con particolare attenzione alle prestazioni energetiche degli edifici/sostenibilità negli edifici), conduce e gestisce progetti in relazione al rendimento energetico negli edifici, dalla concettualizzazione al completamento, compresa la garanzia e il controllo della qualità. In particolare, si occupa dei seguenti segmenti: decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento, pianificazione integrata per la decarbonizzazione a lungo termine, strategie, strumenti politici e programmi di finanziamento per aumentare il rinnovamento, verifica e gestione dei finanziamenti per gli edifici: investimento socialmente responsabile (Sri), rischio e asset relativi alla transizione climatica, metriche Esg (ambientali, sociali e di governance) e asset management. Questa figura ha un background tecnico sugli aspetti di implementazione della direttiva Epbd, Eed e Red, ha familiarità con le politiche energetiche e climatiche dell'Ue e degli Stati membri ed esperienza in aspetti tecnici legati all'edilizia (come tecnologie di riscaldamento a basse emissioni di carbonio, Bim, monitoraggio delle prestazioni). Energy Efficiency Engineer for Building Digital Service. Questa figura professionale, con laurea in Ingegneria Energetica, guida la fornitura di servizi digitali supervisionando, analizzando ed elaborando i dati dall'edificio assistendo nella generazione e gestione di un supporto di servizi digitali altamente qualificato e ad aumentare la comprensione e la percezione del valore delle capacità digitali di Rss al fine di comprendere le esigenze dei clienti e supportarli con accurati servizi digitali di consulenza, soprattutto quelli legati all'efficienza energetica e alla loro implementazione. Per questo ruolo sono necessarie una comprovata esperienza nei sistemi di automazione degli edifici, la conoscenza approfondita di Hvac e la comprensione dell'analisi dei dati di costruzione, come il rilevamento e la diagnostica dei guasti. Smart Buildings Digital Go to Market Manager. È il responsabile della definizione delle strategie Go to Market per il business di riferimento. Si occupa di qualificare le esigenze dei clienti e coinvolgerli in iniziative digitali e partnership strategiche a lungo termine. Posiziona la proposta di valore verticalizzata e le roadmap digitali, identificando le tendenze del settore e i punti critici rilevanti, prescrivendo la roadmap digitale. Questa figura ha una laurea in ingegneria, oppure economia aziendale, informatica e innovazione (o istruzione simile) e ha maturato diversi anni di esperienza professionale nella vendita di soluzioni e servizi digitali a clienti del settore B2B. Una buona conoscenza dei mercati degli edifici intelligenti. Inoltre, ha familiarità con architetture Edge to Cloud, piattaforme IoT, automazione degli edifici, convergenza It/Ot e integrazioni di sistema, con concetti di mercato digitale e creazione di ecosistemi digitali. Infine a Catania nasce il nuovo polo energetico di Enel per il rilancio della filiera fotovoltaica in Italia e per accelerare l'eco-transizione. 3Sun Gigafactory di Enel Green Power diventa la più grande fabbrica europea per la produzione di moduli fotovoltaici bifacciali ad elevate prestazioni creando 900 posti di lavoro diretti e mille indiretti. Si parte subito, al via le selezioni per 550 diplomati che andranno a ricoprire posizioni tecnico-operative all'interno della fabbrica in ambiti come produzione, manutenzione, servizi ausiliari, qualità di prodotto ed esercizio degli impianti. Nel 2022 sono stati già assunti 50 laureati e sono già in corso le selezioni per ulteriori 100. Le nuove assunzioni andranno ad accrescere la squadra di 3Sun che già oggi conta oltre 200 persone, per arrivare a un totale di circa 900. Oltre a far crescere l'occupazione diretta, la Gigafactory porterà anche a raggiungere complessivamente mille posti di lavoro indiretti (inclusi gli attuali) entro il 2024.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: