lunedì 23 ottobre 2017
Lo sviluppo dell’Italia come destinazione consentirà a regime la creazione di 8mila-10mila nuovi posti di lavoro e contribuirà a valorizzare le professioni medico-sanitarie e dell'accoglienza
Più occupati con il turismo sanitario
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Negli ultimi anni la facilità degli spostamenti internazionali ha spinto milioni di persone ad affrontare un viaggio al di fuori del Paese di residenza allo scopo di ricevere assistenza medica. Per turismo sanitario si intende qualsiasi viaggio al di fuori del proprio Stato di residenza allo scopo di ricevere prestazioni medico/sanitarie, preventivamente concordate, nonché l’insieme delle relative attività di organizzazione di viaggio e di permanenza nel Paese estero.

Nonostante tale mercato sia in forte espansione a livello globale, anche grazie ai costi decrescenti dei viaggi internazionali, in Italia si avverte la mancanza di un marchio unico che rappresenti nel mondo il nostro Paese. L’obiettivo di Health in Italy (www.healthinitaly.org), associazione senza fini di lucro, è la promozione dell’intera filiera della salute (ospedali, alimentazione, benessere, stili di vita e strutture alberghiere) aggiungendo quindi l’eccellenza nella sanità alle altre dimensioni per le quali l’Italia è già famosa in tutto il mondo. E sebbene l’Italia si classifichi prima al mondo sia per la qualità della vita secondo il Bloomberg Global Health Index 2017, sia nella classifica dei siti Unesco. Lo sviluppo dell’Italia come destinazione del turismo sanitario consentirà a regime la creazione di 8mila-10mila nuovi posti di lavoro e contribuirà a valorizzare le professioni medico-sanitarie e dell'accoglienza.

«Il nostro primo obiettivo -
spiega il prof. Gianluca Oricchio, presidente del Comitato Promotore di Health in Italy - è quello di far conoscere sui mercati internazionali e presso tutti gli operatori internazionali di turismo sanitario (assicurazioni, multinazionali, facilitatori) la punta di diamante del sistema sanitario italiano mediante un brand di sistema. A breve sarà pubblicata la prima Guida di Health in Italy, che ovviamente sarà disponibile anche on line, mentre i passi successivi saranno la promozione dell’Italia sul mercato del turismo sanitario e la creazione di una piattaforma di informazioni/prenotazioni sul web».

Health in Italy include strutture sanitarie e non sanitarie in base a criteri molto selettivi
ed esigenti, basati sull’analisi dell’efficacia delle cure, della qualità e della sicurezza dei pazienti (ispirati agli standard Joint Commission International), e delle capacità di accoglienza di pazienti internazionali (secondo gli standard di hospitality). Finora sono entrate sia strutture pubbliche che strutture private di alta qualità. Ne fanno parte: l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, la Fondazione Poliambulanza, l’Humanitas Research Hospital, il Policlinico Universitario Campus Bio-medico, il Cot di Messina, il Centro Chirurgico Toscano, l’Ismett e il Gaslini. Numerose altre strutture hanno fatto richiesta di entrare e sono attualmente in fase di valutazione. Il sistema sanitario italiano viene collocato ai primi posti nelle classifiche mondiali e in Italia vi sono già strutture sanitarie di assoluta qualità che attraggono numerosi pazienti dall’estero.


«L’Italia - sottolinea il prof. Pier Paolo Bucalo, presidente di Health in Italy - è famosa nel mondo per la sua arte, i paesaggi e le bellezze naturali, la moda, lo stile di vita, il cibo e il vino di qualità. Ciò che tuttora la maggior parte della popolazione mondiale ignora è che l’Italia offre anche servizi sanitari di qualità assoluta a prezzi accessibili. L’obiettivo principale di Health in Italy è di promuovere questa eccellenza, per poi poter accogliere il turista-paziente internazionale e offrirgli non solo un servizio medico e sanitario di assoluta qualità, ma anche l’opportunità di vivere le bellezze del nostro Paese a 360 gradi. Al momento stiamo collaborando con alcune tra le principali realtà del made in Italy, al fine di esplorare sinergie volte alla creazione di valore per l’intera filiera italiana della salute e del benessere. Tra i progetti in cantiere, la prima piattaforma domestica di Digital Medical Tourism».

Health in Italy, inoltre, offre la possibilità di ottimizzare gli investimenti in conoscenza e penetrazione nei mercati esteri, lo scambio di esperienze, la facilitazione nel processo di start up di business unit dedicate al turismo sanitario all’interno delle maggiori strutture sanitarie e la condivisione di un osservatorio specifico di questo nuovo mercato per il made in Italy, aperto al contributo delle migliori realtà del Paese.

«L’Italia è per Bloomberg il Paese più sano al mondo e al primo posto per la qualità della vita - conclude il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano -. E quali sono le ragioni di questo primato se non il vivere all’italiana, il sistema sanitario, le sane abitudini alimentari, la bellezza storica e paesaggistica da cui siamo circondati? Facendo squadra presentiamo per la prima volta in maniera integrata la qualità del sistema sanitario e la ricchezza culturale e turistica dei nostri territori, uno sforzo di sistema che vede al fianco del ministero degli Esteri il dicastero della Salute e quello dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, le Regioni, l’Enit e una serie di prestigiose e qualificate strutture sanitarie pubbliche e private. Puntando su questo settore, l’Italia, secondo i più recenti studi, potrebbe registrare un incremento del fatturato della filiera della salute di oltre cinque miliardi di euro l’anno».






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