mercoledì 9 marzo 2022
L'istituto di statistica ha diffuso oggi una prima valutazione sugli effetti dello shock dei prezzi energetici per l’Italia
Produzione industriale in calo a febbraio

Produzione industriale in calo a febbraio - Ansa

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La guerra in Ucraina avrà un impatto economico su tutta l’Europa. Una prima valutazione degli effetti dello shock dei prezzi energetici per l’Italia, stimata con il modello macroeconomico MeMo-It dell'Istat , mostra che, a parità di altre condizioni, il Pil sarà inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto a quello stimato in uno scenario base in qui le quotazioni dei beni energetici rimanessero sui livelli di inizio anno. Il dato è contenuto nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana diffusa oggi. L'attività economica verrebbe condizionata negativamente dal più basso livello dei consumi delle famiglie che si accompagnerebbe a una riduzione della propensione al risparmio. Rispetto allo scenario base risulterebbe più bassa sia l'occupazione, sia il saldo della bilancia di beni e servizi misurato in percentuale di Pil.

Il primo segnale negativo arriva dalla produzione industriale, che a febbraio fa registrare un nuovo calo dopo quello di gennaio. L'indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca del 3,4% rispetto a dicembre, con un calo comune a tutti i principali settori di attività. E nella media del trimestre novembre-gennaio il livello della produzione diminuisce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. L'Istat precisa poi che, corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2022 l'indice complessivo cala anche in termini tendenziali del 2,6%.

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