venerdì 14 luglio 2023
Secondo Confcommercio, nel complesso la quota di spese obbligate sui consumi delle famiglie si attesta quest'anno al 41,5%
Per casa ed energia 5mila euro di spesa obbligata all'anno
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La quota di spese obbligate sui consumi delle famiglie cala rispetto al 2022 ma resta comunque elevata: nel 2023 - stima la Confcommercio in un'indagine dell'Ufficio studi - si attesta al 41,5%, dal 42,7% del 2022, con un incremento dell'incidenza di quasi 5 punti dal 1995 ad oggi. Su un totale di oltre 21mila euro pro capite di consumi all'anno, per le spese obbligate se ne vanno 8.755 euro (circa 100 euro in più rispetto al 2019). Tra queste spese, la quota principale è rappresentata dalla voce abitazione (5.062 euro) al cui interno un peso rilevante viene dall'aggregato energia, gas e carburanti con 1.976 euro, valore che, nella media del 2023, raggiunge un'incidenza sul totale consumi del 9,4%.

Ad amplificare la dimensione delle spese obbligate - spiega la Confcommercio - è la componente prezzi: tra il 1995 e il 2023, infatti, mentre il prezzo medio dei beni commercializzabili è cresciuto di quasi il 53%, il prezzo delle spese obbligate è aumentato del 120%, con la componente energia aumentata di quasi il 175%. E' evidente, si legge nell’indagine, "che queste tendenze riducono il benessere e dei consumatori e frenano la propensione al consumo con inevitabili effetti depressivi sulle già deboli dinamiche del Pil".

Nel lungo periodo l'attenzione all'ambiente domestico è cresciuta e così le spese relative all'abitazione, compresa la diffusione di impianti di condizionamento e riscaldamento, e quindi dei relativi consumi energetici. Tuttavia, dopo lo choc energetico, la quota di spese obbligate nel complesso non sembra riportarsi ai livelli del 2019. Il 41,5% stimato per l'anno in corso potrebbe indicare che, in termini strutturali, difficilmente si ritornerebbe sotto il 40% per le spese obbligate. Questa tendenza "ridurrebbe il benessere e la libertà dei consumatori, disincentivando la crescita della propensione al consumo" con "effetti depressivi sulle dinamiche già stentate del prodotto lordo".

L'aumento delle spese obbligate è trainato dai prezzi della componente energetica: la quota di energia, gas e carburanti passa dal 7,2% del 2019 al 10,2% del 2022 per scendere al 9,4% nel 2023. "Se può essere scontato il balzo del 2022, dati gli eventi occorsi, avverte Confcommercio, è, invece preoccupante che nell'anno in corso i prezzi dell'energia per le famiglie siano comunque ancora molto al di sopra dei livelli pre-pandemici". Se per i consumi il prezzo medio è cresciuto tra il 1995 e il 2023 dell'80%, il prezzo dei beni commercializzabili è avanzato poco meno del 53%, quello dei servizi offerti in regimi (variamente) concorrenziali del 73,5%; le spese obbligate, che evidentemente sono, almeno in parte, confinate in un'offerta non del tutto concorrenziale, mostrano un prezzo in crescita del 120%, all'interno delle quali il prezzo della componente energetica cresce di quasi il 175%.

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