Governo e sindacati (Cgil, Cisl, Uil) hanno
firmato un verbale sugli interventi sul
sistema pensionistico. Si tratta di una
prima intesa sull'argomento che interessa milioni di italiani. Nel
verbale, cinque cartelle, sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l'
Ape (uscita anticipata dal lavoro), l'intervento sui
precoci (persono che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi) e l'estensione e l'aumento della
quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi.
"La volontà del
governo - ha detto il
ministro del Lavoro,
Giuliano Poletti, al termine del tavolo
sulle pensioni - è quella di
rendere disponibili 6 miliardi di euro in tre anni, naturalmente
questo tipo di previsione fa i conti con il quadro generale
delle risorse disponibili e poiché prevediamo interventi di tipo
strutturale, che sviluppano i loro effetti nell'arco del tempo,
abbiamo una distribuzione che parte da un livello più basso e
cresce man man che si utilizzano gli strumenti". Così, spiega ancora , nel tempo "il fabbisogno finanziario diventa più alto, con una dinamica crescente".
La
quattordicesima sarà
estesa a 3,3
milioni di persone, ovvero ai pensionati con
redditi complessivi
personali fino 1.000 euro al mese. Si tratta quindi di quasi 1,2 milioni in più rispetto alla attuale platea di beneficiari, ovvero i pensionati con redditi complessivi personali fino a 750 euro mensili.
Precoci. Per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni
l'uscita sarebbe anticipata a 41 anni di
contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose.
Ape. Il ricorso all'Ape, in fase sperimentale per due anni, permetterà a chi ha 63 anni (invece dei 66 e 7 mesi necessari per la pensione di vecchiaia) di lasciare il lavoro con un
prestito pensionistico. Al tavolo non sono stati definiti parametri precisi, ma si è conocordato sul fatto che saranno previste misure ad hoc per le uscite dovute a situazioni di crisi delle imprese, con oneri a carico delle imprese.
La discussioni continua. Le parti dovranno incontrarsi ancora. Tra i temi sul tappeto quello dei redditi bassi e del
calcolo contributivo, per permettere a tutti di avere una
pensione dignitosa.