mercoledì 28 settembre 2016
​Cresce il numero dei pensionati che riceveranno la quattordicesima.
EDITORIALE Previdenza: scelte non convincenti (Francesco Riccardi)
Pensioni, prima intesa governo-sindacati
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Governo e sindacati (Cgil, Cisl, Uil) hanno firmato un verbale sugli interventi sul sistema pensionistico. Si tratta di una prima intesa sull'argomento che interessa milioni di italiani. Nel verbale, cinque cartelle, sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l'Ape (uscita anticipata dal lavoro), l'intervento sui precoci (persono che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi) e l'estensione e l'aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi. "La volontà del governo - ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del tavolo sulle pensioni - è quella di rendere disponibili 6 miliardi di euro in tre anni, naturalmente questo tipo di previsione fa i conti con il quadro generale delle risorse disponibili e poiché prevediamo interventi di tipo strutturale, che sviluppano i loro effetti nell'arco del tempo, abbiamo una distribuzione che parte da un livello più basso e cresce man man che si utilizzano gli strumenti". Così, spiega ancora , nel tempo "il fabbisogno finanziario diventa più alto, con una dinamica crescente". La quattordicesima sarà estesa a 3,3 milioni di persone, ovvero ai pensionati con redditi complessivi personali fino 1.000 euro al mese. Si tratta quindi di quasi 1,2 milioni in più rispetto alla attuale platea di beneficiari, ovvero i pensionati con redditi complessivi personali fino a 750 euro mensili. Precoci. Per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni l'uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose. Ape. Il ricorso all'Ape, in fase sperimentale per due anni, permetterà a chi ha 63 anni (invece dei 66 e 7 mesi necessari per la pensione di vecchiaia) di lasciare il lavoro con un prestito pensionistico. Al tavolo non sono stati definiti parametri precisi, ma si è conocordato sul fatto che saranno previste misure ad hoc per le uscite dovute a situazioni di crisi delle imprese, con oneri a carico delle imprese. La discussioni continua. Le parti dovranno incontrarsi ancora. Tra i temi sul tappeto quello dei redditi bassi e del calcolo contributivo, per permettere a tutti di avere una pensione dignitosa.
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