lunedì 10 dicembre 2018
Il progetto Ragazzi Harraga, coordinato dal Ciai (Centro italiano aiuto all'infanzia) ha già avviato 70 esperienze lavorative sulle 85 previste
Imprese accolgono giovani migranti
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Per 85 giovani immigrati neomaggiorenni a Palermo si apre una prospettiva lavorativa che permetterà di non vanificare il percorso di integrazione sociale fatto finora. Il progetto "Ragazzi Harraga", coordinato dal Ciai (Centro italiano aiuto all'infanzia) ha già avviato 70 esperienze lavorative sulle 85 previste. Il progetto, nelle sue diverse articolazioni, vuole offrire delle opportunità concrete a 400 minori non accompagnati costruendo strumenti sperimentali pensati per restare in Italia. In particolare, sono stati sperimentati due tipi di inserimento lavorativo: i tirocini curricolari di un mese per i ragazzi che stanno ancora frequentando la scuola, una formazione on the job che viene riconosciuta in termini di crediti formativi e tirocini di tre mesi per chi ha già concluso il percorso di studio, più orientati al lavoro. Molte aziende hanno prolungato a loro spese il tirocinio e alcune esperienze si sono trasformate in contratti a tempo determinato o indeterminato. Su 70 tirocini in tutto, le proposte di contratto sono state una ventina. Le aziende coinvolte operano per lo più nel settore del turismo, ricettivo e della ristorazione, altre sono aziende meccaniche, piccole imprese familiari: un vivaio, una sartoria. Da questa esperienza di inclusione lavorativa si sta costituendo la "Rete delle imprese accoglienti" con soggetti profit che in collaborazione con il non profit si stanno spendendo in maniera sinergica per il futuro di questi ragazzi.

«Con il progetto ho fatto un'esperienza lavorativa di tre mesi in un hotel del centro storico - racconta Amadou Diallo di 20 anni originario della Guinea Conakry - dove mi sono occupato del front office. Questo mi ha permesso oggi di proseguire in questo settore perché sto facendo prima accoglienza presso la
foresteria Casa Santa Chiara. Sono arrivato a Palermo lo scorso settembre del 2015. Sono contento di avere la possibilità di realizzare i miei sogni legati agli studi che faccio presso la scuola del turismo. La mia vita, grazie a tante persone che ci hanno accolto, sta avendo un cambiamento molto positivo. Spero di
realizzare il mio desiderio di imparare a fare il mestiere per un buon futuro lavorativo».

«Quello che vogliamo trasmettere è un modello di normalità positiva replicabile. Con Harraga ci siamo resi conto che non siamo noi a dovere costruire il futuro di questi ragazzi - sottolinea Alessandra Sciurba coordinatrice del progetto Harraga per il Ciai - ma contribuendo a dare loro un'occasione si raccolgono frutti straordinari. Abbiamo giovani talmente preparati, coraggiosi e pieni di risorse che basta semplicemente dargli una possibilità. Oggi raccontiamo come la scelta di alcune aziende virtuose ha permesso ad alcuni di loro di fare dei tirocini che in alcuni casi si sono risolti in vere e proprie
assunzioni. Un passaggio significativo che in questo caso coinvolge non realtà sociali o umanitarie ma aziende che vogliono investire sulle qualità di questi giovani contribuendo alla costruzione del loro futuro. Tutto questo sicuramente fa ben sperare proiettandoci positivamente in avanti con lo scopo di allargare ancora di più la rete delle imprese virtuose accoglienti. È chiaro che, in un momento storico in cui la nuova
legge sull'immigrazione creerà conseguenze devastanti, è importantissimo proseguire su questa strada. Per alcuni di loro, avere la possibilità di convertire il permesso di soggiorno per motivi umanitari in permesso di lavoro rappresenta la salvezza. In questo momento ognuno deve fare la propria parte perché il
sociale da solo non ce la fa e solo unendoci tutti insieme e quindi facendo rete, ognuno per le proprie competenze, si può fare la differenza. I datori di lavoro sono rimasti colpiti dal fatto che proprio in forza della loro storia questi giovani che studiano e lavorano, hanno una marcia in più».

Tra le aziende coinvolte c'è il bistrot di agricoltura biologica Freschette. «Abbiamo iniziato a fare dei tirocini formativi l'anno scorso - dice Francesca Leone -. Il più grande successo è stato avere Amara che, dopo tre mesi di tirocinio, è stato assunto quest'anno. L'integrazione pensiamo fermamente che oggi
passi dall'autonomia che diamo loro proprio attraverso queste possibilità. L'esperienza è positiva perché ci serve per capire quello che sappiamo rispetto a quello che siamo in grado di insegnare. Finora si sono creati degli scambi molto belli indipendentemente da come vadano a finire. Questi ragazzi sono delle ottime risorse che hanno una forza in più rispetto agli altri loro coetanei che sicuramente va valorizzata. Attualmente oltre ad un'assunzione lavorativa abbiamo anche altri due giovani che stanno facendo il tirocinio. Le opportunità vanno date a tutti e per questo dobbiamo continuare ad attivarci reciprocamente».

Il progetto "Ragazzi Harraga" è portato avanti dal Ciai con il Comune di Palermo. Opera in Sicilia assieme a una rete di otto partner per valorizzare e rafforzare il sistema di protezione per minori già attivo sul territorio e garantire ai giovani migranti i servizi e gli strumenti necessari per essere parte integrante e risorsa della società italiana. Con un approccio improntato all'accoglienza e all'ascolto, "Ragazzi Harraga" ha realizzato finora laboratori interculturali, attività di orientamento e tirocini formativi per aiutare i minori a costruire i loro progetti di vita.

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