giovedì 7 agosto 2014
Sono stati finanziati in Europa circa 5.500 progetti in totale che hanno permesso la creazione di 220 imprese e di 8mila posti di lavoro e il mantenimento di 12.500 già esistenti.
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Lega Pesca rilancia con soddisfazione i dati di un recente studio condotto dalla Commissione europea sulle ricadute degli investimenti del Fondo europeo Pesca 2007-2013 per le misure sullo sviluppo locale (Asse 4/ Sviluppo sostenibile delle zone di pesca). Sono stati finanziati in Europa circa 5.500 progetti in totale che hanno permesso la creazione di 8mila nuovi posti di lavoro ed il mantenimento di 12.500 di posti già esistenti, contribuendo alla creazione di 220 imprese. "Ciò dimostra che puntare sulla pesca e soprattutto sulla diversificazione delle attività della filiera ittica (lavorazione e trasformazione dei prodotti, filiera corta, tutela ambientale e gestione rifiuti, ristorazione, pescaturismo e ittiturismo) è la strada giusta per sostenere l'occupazione e imprimere un impulso allo sviluppo locale", dichiara Ettore Ianì, presidente di Lega Pesca, ricordando che in Italia sono stati attivati, come soggetti attuatori delle misure Fep dell'asse 4,  43 Gruppi di Azione costieri (Flag) per la gestione di Piani di sviluppo locale partecipato, ritagliati sulle specificità e  potenzialità di ogni territorio costiero. L'estate è l'occasione per riscoprire i mille volti di un mestiere che sempre più è chiamato a puntare sulla multifunzionalità dell'impresa, promuovendo i pescatori in ruoli inediti. Guardiani e sentinelle del mare, sempre più impegnati in attività di ripopolamento e bonifica del mare (tra tutti il progetto De Fish Gear li vede impegnati in attività di recupero e riuso delle reti), nella stagione estiva si propongono come portabandiera della gastronomia ittica e guide del turismo blu. Quella della diversificazione è inoltre una sfida su cui sono pronti a scommettere anche i Paesi del Mediterraneo. Tunisia, Egitto, Libia e Italia ( Lega Pesca capofila e Regione Puglia) sono insieme nel Progetto europeo Ready Med Fish, per professionalizzare i giovani pescatori delle due sponde alla nuove professioni della pesca. Insomma nuove generazioni di imprenditori per antichi mestieri, ferma restando l'idea che la pesca, e tutto quello che vi ruota attorno,  è un patrimonio che può essere la base per creare nuove opportunità di lavoro e di impresa.
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