mercoledì 18 maggio 2011
Iniziativa promossa dall'Agenzia per il lavoro per il 20 maggio: è il suo primo “porte aperte” ai più piccoli, che potranno trascorrere un pomeriggio di lavoro insieme ai propri genitori.
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Che lavoro fanno mamma e papà? Perché a volte tardano un po’ nel rientrare a casa? Come mai in alcune occasioni sembrano preoccupati quando, a cena, parlano della loro giornata in ufficio? E come si svolge concretamente? Sono tante le domande che si possono porre i bambini sul mestiere svolto dai propri genitori. “Bimbinufficio” è l’iniziativa promossa dall’Agenzia per il Lavoro Openjob SpA al fine di avvicinare i membri della famiglia – adulti e piccini – su queste importanti tematiche. La sede gallaratese di Openjob propone così il 20 maggio il suo primo “porte aperte”  ai più piccoli, che potranno trascorrere un pomeriggio di lavoro insieme ai propri genitori. I genitori dei bambini più grandi avranno modo di spiegare dal vivo i contenuti e il senso della propria routine professionale, mentre per i più piccoli è stato allestito un pomeriggio di intrattenimento con tanto di merenda finale.Sono 32 i bambini che verranno accolti, su un totale di 80 persone operative presso la sola sede direzionale dell’azienda: il successo dell’iniziativa, all’interno della società, è stato forte, a testimonianza dell’apprezzamento di proposte come queste, in grado di creare una linea di condivisione tra la sfera lavorativa e quella familiare, un link molto significativo se si considera quanto sia importante avere la piena comprensione, e quindi la condivisione, delle attività, dell’impegno e delle difficoltà che si possono incontrare sul posto di lavoro e che, certamente, finiscono con l’avere un riflesso anche nella dimensione domestica.Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjob ha così caldeggiato e commentato l’evento in programma: «Sono molto contento di aver promosso “Bimbinufficio”: spesso mi trovo a spiegare a mio figlio alcuni aspetti della mia vita lavorativa e, anche se è ancora abbastanza piccolo, avendo solo tre anni, questo riesce già a creare tra di noi comprensione e complicità. Ho fortemente voluto promuovere questa iniziativa per favorire un’importante occasione di condivisione di questo legame tra i nostri collaboratori e i loro piccoli, certo che tutto ciò avrà positiva influenza nella loro vita professionale e familiare».
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