lunedì 20 novembre 2023
Il progetto per la costruzione di un resort di lusso sui terreni verdi a fianco della Capela de Nossa Senhora do Monte fa infuriare i residenti. Il rettore della basilica: "Sacralità a rischio"
La Capela de Nossa Senhora do Monte, nella antica Goa

La Capela de Nossa Senhora do Monte, nella antica Goa

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Nella cosiddetta Roma d’Oriente potrebbe presto sorgere un eco-resort di lusso. Siamo nello stato di Goa, in India, più precisamente nella località di Old Goa, ex capitale portoghese nota come la Roma d’Oriente perché popolata da tante chiese e luoghi legati al mondo cristiano. Tra le più antiche, c’è la Capela da Nossa Senhora do Monte, chiesa cattolica di origine portoghese costruita nel 1519 sulla sommità di una collina e circondata da una delle poche aree verdi presenti nella zona.

Il mese scorso, il Goa Investment and Promotion Board, la commissione che concede le autorizzazioni edilizie, ha approvato un progetto della società Laterite Resorts per un eco-resort di lusso, assegnandole oltre 10mila metri quadri di terreno incolto confinante con la chiesa.

Le proteste dei residenti non si sono fatte attendere e la scorsa settimana sono state raccolte oltre 5mila firma di abitanti che si oppongono alla realizzazione del resort. Tra i firmatari anche il rettore della vicina basilica del Bom Jesus, Patricio Fernandes, che ha affermato che «la commercializzazione di Old Goa ne distruggerà la sacralità. Non si tratta solo di difendere il patrimonio spirituale cattolico, ma di preservare le caratteristiche di un luogo unico, frequentato da persone delle più diverse fedi». A questi cittadini si aggiunge anche il sostegno del consiglio elettivo di Old Goa che ha già approvato una mozione per bloccare la costruzione del resort e della Goa Industrial Development Corporation, un’altra commissione pubblica che aveva già dato il suo assenso alla costruzione ma che ora l’ha ritirato.

Non è la prima volta che quest’area si trova al centro delle mire degli investitori, tanto che si è creato nel tempo il comitato “Save Old Goa”. Già in passato, tuttavia, le proteste dei residenti sono state vane perché il governo ha spesso concesso a società simili di costruire resort e palazzi in zone sacre. Dura la reazione del leader dell’opposizione Yuri Alemao che, confermando il pieno sostegno agli abitanti locali, ha aggiunto che «un tale progetto non può essere consentito in un sito religioso e culturale come Old Goa».




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