martedì 23 febbraio 2016
Una parte «comune» e un'altra «speciale». Tutto il pubblico impiego in quattro comparti. Il ministro Marianna Madia (nella foto):  «Incentivare le alleanze sindacali».
 Nuovi contratti divisi in due
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In vista dell’attuazione della riforma della pubblica amministrazione, il ministro della Pa Marianna Madia ha firmato l’atto di indirizzo all’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni). Dagli attuali 11, il pubblico impiego si dividerà in «quattro comparti»: Amministrazioni centrali; Scuola; Sanità; Regioni ed autonomie locali. Con «la salvaguardia dei settori che sono caratterizzati da una spiccata specificità», in questi casi sarà possibile articolare il contratto in una «parte comune» e in una o più «parti speciali». Il contratto così «potrà prevedere norme differenziate tra lavoratori appartenenti allo stesso comparto». Il primo passaggio obbligato di questo percorso di riforma del lavoro pubblico – che vedrà la luce probabilmente quest’estate – è la semplificazione delle aree di negoziazione. «Per quanto riguarda il profilo della rappresentatività delle organizzazioni e confederazioni sindacali – spiega Madia – la contrattazione potrà individuare soluzioni per favorire tempestivi processi di aggregazione o riorganizzazione». L’indicazione parte dal rischio che alcune sigle sindacali possano perdere la loro rappresentatività, ottenuta con le ultime votazioni, a seguito dell’accorpamento dei settori. Anche la riorganizzazione della dirigenza pubblica rientra in un percorso di riforma. «Bisogna ripensare il metodo di reclutamento dei dirigenti della Pa – sottolinea il ministro – che deve essere indipendenti dalla politica e i dirigenti devono essere selezionati con metodi meritocratici ». Per Madia bisogna dire «no alle carriere automatiche, ma a ogni dirigente deve corrispondere un incarico giusto, perché quel l’incarico sia motivo di avvicinamento ai cittadini. Deve cambiare la percezione della Pa da parte delle imprese e dei cittadini, che non deve essere più vista come un ostacolo».Intanto giovedì è previsto un incontro tra il ministro e le Regioni per «una valutazione dei provvedimenti attuativi della riforma della Pa». Mentre da lunedì è on line il nuovo sito del Dipartimento della Funzione pubblica, un progetto pilota al quale potranno ispirarsi tutti i siti istituzionali della Pa.
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