venerdì 13 maggio 2016
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Il numero uno di Nissan e Renaul, Carlos Ghosn, estende gli artigli sulla Mitsubishi, approfittando del crollo del titolo in Borsa, quasi il 40% dallo scandalo sui test di emissione falsificati, emerso meno di un mese fa, e i 3 miliardi di dollari bruciati in capitalizzazione di mercato. Perciò con l’equivalente di 1,9 miliardi di euro la Nissan assume di fatto il controllo della Mitsubishi, quel 34% che secondo la legge giapponese consentirà un potere di veto sulle decisioni del direttivo e la sostituzione di un terzo del board della casa automobilistica nipponica. Dopo aver salvato la Nissan dalla quasi certa bancarotta, e imponendo pesanti riduzioni dei costi tramite regole giudicate poco convenzionali in base ai canoni giapponesi, Carlos Ghosn definisce la realizzazione del nuovo accordo una situazione in cui entrambe le parti ricaveranno dei benefici. Ma secondo gli analisti, i rischi saranno proporzionati ai servizi. Le due case auto rimarranno due marchi diversi con i propri network di concessionari, ma collaboreranno per lo sviluppo coordinato di autoveicoli, in particolare nel comparto elettrico e sui motori ibridi, settori nei quali le due aziende sono all’avanguardia. Nissan avrà accesso al fiorente mercato del sud est asiatico, e Mitsubishi aumenterà la propria visibilità negli Stati Uniti grazie alla presenza capillare della Nissan in Nord America. Il clamore suscitato dallo scandalo Mitsubishi ha provocato un dimezzamento delle immatricolazioni delle vetture Mini car per i due gruppi di oltre il 50% nel mese di aprile. Delle 570mila automobili che Nissan vende in Giappone, 140 mila hanno un motore inferiore a 600 cc. una percentuale che rivela l’importanza strategica dell’accordo tra le due case auto. Dopo la manipolazione dei test sulle emissioni Mitsubishi potrebbe essere costretta a pagare fino a un miliardo di dollari, tra gli indennizzi ai clienti e i risarcimenti al governo, una cifra che è stata già accantonata ma che non rappresenta un certificato di garanzia per il futuro. «Il ripristino della fiducia dei consumatori» di cui Ghosn ha parlato in conferenza va in quella direzione. Con il controllo di Mitsubishi sotto la sfera del gruppo Nissan-Renault – che da 17 anni vede i francesi come partner commerciali strategici – la nuova entità raggiungerà i 9,6 milioni di vetture vendute a livello globale, poco distante dalla General Motors, numero 3 al mondo.
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