mercoledì 4 maggio 2016
La start up bolognese Solair, fondata nel 2011, ha creato soluzioni tecnologiche innovative nel campo del cloud computing e nell'Internet delle cose.
 Microsoft acquista la sua prima azienda italiana
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Una giovane azienda nel bolognese che ha creato soluzioni tecnologiche innovative nel campo del Cloud computing e nell’Internet delle cose (IoT) è diventata la prima acquisizione della Microsoft in Italia. Si chiama Solair ed è una start up fondata nel 2011 a Casalecchio del Reno da un team di giovani «talentuosi» che affermano di poter dotare un’azienda di soluzioni 'chiavi in mano' all’Internet delle cose e al cloud computing in sole due settimane. E dev’essere vero perché gli analisti di Gartner la collocano tra le prime 16 aziende mondiali del settore. «Solair è un pezzo del puzzle che ci mancava, un mattoncino che acquistiamo per farlo diventare un pilastro di quello che facciamo e faremo a livello globale per l’Internet delle cose», ha detto all’agenzia Ansa Carlo Purassanta, Ad di Microsoft Italia, manifestando anche soddisfazione, «perché si tratta di un’eccellenza italiana» che nasce dalla grande creatività e dall’ingegno di giovani italiani. In Italia il mercato dell’Internet of Things, strettamente legato alla 'nuvola' di Internet, è cresciuto nel 2015 del 30% rispetto all’anno precedente ed è considerato trainante dell’intero settore Ict. Due miliardi di euro è il suo controvalore e ad oggi si contano già 10 milioni di oggetti connessi. «È un mercato emergente ma in grande sviluppo – rileva Purassanta –, quello della digitalizzazione dei processi di un’azienda, soprattutto nel manifatturiero ma anche nei trasporti, nell’enogastronomico e retail. Va a sfruttare la proliferazione di sensori negli oggetti e nelle macchine industriali che permettono di monitorare linee di produzione, accumulare dati e di prendere decisioni o fare previsioni sull’esito finale. Noi siamo il terzo Paese nel manifatturiero mondiale e questa promette – sottolinea – di essere un’ondata travolgente. L’Italia, come il Giappone e la Germania, è un terreno molto fertile».
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