martedì 1 dicembre 2009
L'Ad del Lingotto: «in Italia faremo il meglio possibile, su stabilimento siciliano scelta non può cambiare». Scajola:« impegno per Termini Imerese anche senza auto». Fiom propone sciopero generale. Auto: mercato italia spicca il volo a novembre, +31,25%.
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L'ad di Fiat, Sergio Marchionne, non fa marcia indietro sulla decisione per cui nello stabilimento siciliano di Termini Imerese «non si faranno più auto, ma qualcosa di diverso che ancora non si sa». Marchionne lo ha ribadito dopo aver incontrato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola. «Ora non voglio aggravare ancora la situazione - ha detto Marchionne -: siamo stati molto chiari il 16 giugno all'incontro con il governo e le parti sociali. Dal 2011 non si produrranno più auto in Sicilia. È un discorso che ha una base razionale ed economica, ed oggi abbiamo condiviso questi dati con il ministro». Quella di una riconversione della produzione nello stabilimento di Termini Imerese per Marchionne è una scelta «che non può cambiare. Quello che invece può cambiare - aggiunge - è l'impegno per uno sviluppo diverso per quello stabilimento».Il confronto con il governo. «Oggi abbiamo condiviso i dati con il ministro» ha spiegato Marchionne lasciando il Ministero dello Sviluppo economico dopo un'ora di faccia a faccia con il ministro Claudio Scajola. «Abbiamo quindi deciso di riportare tutto alla riunione del 21 o 22 dicembre per condividere il piano industriale della Fiat». Il Tavolo a palazzo Chigi sulle strategie del Lingotto per l'Italia sarà il 21 o il 22 dicembre, ha indicato Marchionne, secondo la disponibilità del governo.Scajola,. «Lo stabilimento di Termini Imerese oggi è sottoutilizzato per la produzone di un modello di auto. Noi riteniamo che possa avere ancora uno sviluppo automobilistico, ma non abbiamo questa competenza». Lo ha riferito il ministro per lo sviluppo economico, Claudio Scajola, interpellato a margine di una audizione alla Camera. «Noi riteniamo che debba aumentare la produzione auto inuna situazione complessiva di crescita della Fiat. Se, dopo il 2011, a Termini Imerese non ci fosse la possibilità di uno sviluppo della produzione dell'auto, ci deve essere lo sviluppo di una diversa realtà industriale. Noi vogliamo lo sviluppo della realtà industriale di Termini Imerese».I dati. A rincuorare il gruppo Fiat arrivavano i dati sulle vendite. A novembre Fiat Group Automobiles aumenta infatti i volumi del 27,7% e ottiene una quota del 30,4% nel mese e del 32,9% nel progressivo annuo. Fiat Group Automobiles ha immatricolato quindi quasi 56mila vetture, con una crescita dei volumi del 27,7%.I sindacati. Intanto però la Fiom chiamava a raccolta sindacati, industriali, commercianti, amministrazioni locali, Chiesa per uno sciopero generale in Sicilia proprio contro la decisione della Fiat di non produrre più auto a Termini Imerese. A lanciare la proposta è il segretario della Fiom di Termini Imerese, Roberto Mastrosimone, che si trova davanti ai cancelli della Fiat assieme agli operai in sciopero delle aziende dell'indotto. «Non possiamo caricare tutto il peso di questa situazione sulle spalle degli operai - dice Mastrosimone - serve una mobilitazione generale, bisogna difende la fabbrica e non consentire alla Fiat di abbandonare un sito produttivo attorno al quale ruota l'economia di un intero comprensorio». Critiche all'operato della Fiat e del governo arrivavano anche dall'opposizione che accusava l'esecutivo di aver fatto finora troppo poco per lo stabilimento siciliano.
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