sabato 11 giugno 2011
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La riforma fiscale va fatta, diminuendo il carico sui lavoratori e le imprese, che tengono "in piedi questo Paese". Il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, insiste sulla necessità di "abbassare le tasse" e sulla possibilità di "spostare il peso sulle cose", agendo sull'Iva, e chiede "non un'operazionedi lifting" ma che "dalla fase di studio si passi alla fase concreta e operativa". Parlando al 41/mo convegno dei Giovani imprenditori, premette di condividere la linea del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, con cui in mattinata ha avuto un colloquio riservato: "Il tema dell'equilibrio dei conti pubblici è essenziale", dice, "dal rigore non si può prescindere", "l'obiettivo del governo di portare il bilancio in pareggio nel 2014 è alto, complesso e va portato avanti. Questo vuol dire pensare a una manovra importante da 35-40 miliardi di euro. Va fatta" subito "non dopo le elezioni da un altro governo". Ma non allenta il pressing sulla riforma fiscale. "Si può fare", dice Marcegaglia, "a parità complessiva di pressione", Quindi, è il suo ragionamento, pur mantenendo la pressione "invariata", si può aumentare "gradualmente l'Iva", intervenire sulle rendite finanziarie e sulle detrazioni. Punti su cui è possibile lavorare "per incassare soldi e utilizzarli per abbassare l'Irpef sui lavoratori e diminuire una parte della componente del costo del lavoro sull'Irap" per le imprese."Tremonti - afferma ancora Marcegaglia - ha detto anche che una parte degli introiti provenienti dalla lotta all'evasione può essere utilizzata per abbassare la pressione fiscale. Lo chiediamo da tempo, è importante che adesso si faccia". Al convegno interviene anche il direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, sostenendo che "alleggerire l'onere fiscale sui lavoratori e sulle imprese oneste darebbe un ulteriore contributo di stimolo alla crescita, ma a una condizione: che si prosegua, di pari passo, nel recupero dell'evasione fiscale";
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