sabato 30 novembre 2024
Secondo Federcarrozzieri, oltre all’aumento dei listini, che registrano un +40% rispetto al 2019, è cresciuta nell’ultimo anno la gestione, tra assicurazione e riparazioni
Mantenere l’auto è un lusso: il conto è 4.300 euro l’anno

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Per quanto ancora potremo permetterci il “lusso” di acquistare e mantenere un’automobile? Dietro il calo delle vendite del settore automotive non ci sono solo l’aumento dei listini auto e il dilemma legato ai veicoli elettrici, ma anche i costi che la gestione di un veicolo presenta. E il conto, per il 2024, è già stato fin troppo salato. Secondo Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, nell’anno che sta per terminare mantenere un’auto è costato in media quasi 4.300 euro. Sono infatti diminuiti i prezzi dei carburanti, ma sono aumentati le assicurazioni rc auto e i costi di riparazione, oltre ai listini delle vetture.

Il primo dato che emerge dalla ricerca dell’associazione è che per acquistare una vettura nuova la spesa è salita da una media di 28.800 euro del 2023 ai circa 29.300 del 2024, con una crescita del +1,7%. L’aumento può apparire tutto sommato contenuto, ma guardando ai circa 21.000 euro necessari per un’auto nuova nel 2019, prima della crisi energetica, della pandemia e della guerra in Ucraina, il prezzo è salito di quasi il 40%. «A pesare sono le regole sempre più stringenti sulle emissioni, i dispositivi di sicurezza all’avanguardia, la tecnologia di bordo e l’elettronica sempre più invasiva e costosa, che si uniscono alla crisi internazionale della logistica», spiega il presidente Davide Galli.

Non va meglio sul fronte dell’rc auto: a partire dalla seconda metà del 2022 le tariffe sono tornate a salire con un costo medio della polizza che a fine anno si stima attorno ai 415 euro, contro i 385 euro del 2023 (+7,7% in un anno). Per manutenzione e riparazione, la spesa sale in media del 3,3% rispetto all’anno precedente, attestandosi a una media di 463 euro, cui si aggiungono circa 280 euro (+2,5%) per ricambi e lubrificanti. E costa di più anche lavare l’auto agli autolavaggi: ipotizzando un lavaggio al mese la spesa supera i 121 euro annui. Immutate invece le tariffe della revisione, mentre pedaggi e parchimetri aumentano in media del 2%. Nel 2024 si è risparmiato invece sui rifornimenti di carburante: ipotizzando una auto a benzina e 2,5 pieni al mese ad automobilista, e considerando il prezzo medio della verde nell’intero 2023 e nei primi undici mesi del 2024, la spesa è scesa dell’1,7%, attestandosi a 2.749 euro annui. «Per gli automobilisti italiani il bicchiere rimane mezzo vuoto – commenta ancora Galli –. I rincari del 2024 nel settore dell’automotive si aggiungono infatti ai pesanti incrementi tariffari scattati nell’ultimo biennio e che hanno coinvolto pezzi di ricambio, componentistica, materiali e manodopera, rendendo sempre più costosi e lunghi gli interventi di riparazione delle autovetture, una stangata silenziosa avvenuta nel totale immobilismo del governo».

Notizie poco rassicuranti arrivano anche rispetto a quanto sta accadendo nel settore in Germania. Proprio ieri un’analisi dei principali dati finanziari delle 16 maggiori case automobilistiche del mondo, effettuata dalla società di revisione e consulenza EY, mostra le case automobilistiche tedesche Volkswagen, Mercedes-Benz e Bmw hanno registrato un utile operativo di circa 7,1 miliardi di euro (7,5 miliardi di dollari) tra luglio e settembre, con un calo di quasi la metà rispetto al terzo trimestre del 2023. In calo anche il fatturato: nel terzo trimestre le case automobilistiche tedesche hanno generato il 6% in meno, con un totale di 145,4 miliardi di euro. Volkswagen, tra l’altro, ha appena respinto le proposte del sindacato tedesco Ig Metall di riduzione dei costi (tra cui il bonus ai manager). I rappresentanti dei lavoratori si dicono ora pronti a una tornata di scioperi a partire da domani.

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