mercoledì 3 aprile 2013
​E' tra le figure più ricercate anche in tempi di crisi. Dal perito all'ingegnere di processo che governa stoccaggio, spedizioni e resi
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L’addetto al magazzino è tra le figure più ricercate. In una recente indagine di Manpower questo profilo compare nella classifica tra le prime dieci professioni, ma sale fra le prime tre in Friuli Venezia Giulia, Lazio e Toscana. Qual è il motivo della sua importanza? È una figura trasversale, presente sia nel settore produttivo (nei segmenti stoccaggio e spedizione) che nel commerciale per gestire le vendite. Non solo, è fondamentale anche quando la produzione è in crisi e in settori emergenti, come il commercio elettronico. L’efficienza e la velocità del magazzino, infatti, sono un valore aggiunto per un’azienda, perché i costi crescono con l’aumento delle scorte. Le aziende devono allora poter pianificare gli acquisti, programmare e gestire le informazioni. Ecco perché la gestione intelligente del magazzino e le figure professionali che vi lavorano, risultano strategiche.«La merce arriva direttamente nei nostri punti vendita dal centro logistico in Francia», spiega ad esempio Simona Sovran, direttore risorse umane di Promod Italia-Svizzera. «È il nostro sistema gestionale a occuparsi di calcolare il venduto di ogni negozio, organizzando in autonomia il riassortimento». Ogni marchio segue una personale strategia, per questo motivo è impossibile standardizzare il servizio: ad esempio Zara, nota azienda di abbigliamento, rappresenta un esempio di efficienza. Grazie al suo sistema logistico informatizzato e centralizzato i capi finiti non restano fermi nei magazzini spagnoli oltre le 48 ore e almeno due volte la settimana gli scaffali dei negozi vengono riassortiti.Ma veniamo alle figure professionali, legate a questo settore e alle loro caratteristiche. Il magazziniere, seguendo la bolla di consegna, riceve la merce, la controlla, la sistema nel deposito, collocandola, sollevandola o trasportando gli imballi con sollevatori, muletto o carrello o transpallet. In genere tramite la lettura del codice a barre o barcode il magazziniere deve controllare la quantità o evidenziare diversità. L’addetto al magazzino con uso di muletto, chiamato anche mulettista o carrellista, è un profilo ricercato soprattutto nella gestione di magazzini di grande dimensione. Tra i requisiti, oltre al patentino o attestato abilitante di utilizzo del muletto, è chiesto anche l’uso del pc. Deve coordinarsi con i responsabili della logistica, punti vendita, così da facilitare il rifornimento di ogni punto vendita. Se la richiesta, ad esempio, proviene da un’azienda metalmeccanica, la ricerca si concentrerà su un perito diplomato, se invece viene dal settore vernici, si richiederà una familiarità con la strumentazione specifica, la pesatura e i codici delle vernici. L’orario di lavoro può essere diurno, ma è frequente la richiesta a lavorare su turni. Per quanto riguarda la gestione del magazzino con pc si richiede la conoscenza del pacchetto Office oppure altri pacchetti gestionali specifici che in certi casi diventano indispensabili: Navision per l’inserimento ordini, elaborazione bolle di trasporto e gestione informatica del magazzino, Sam e Business per citare qualche esempio. Spesso sono ricercati non solo i magazzinieri, ma anche i responsabili magazzino, che oltre ad avere esperienza nel settore, devono essere punto di riferimento dell’ufficio commerciale e avere flessibilità, capacità organizzativa e di gestire risorse. La maggior parte delle ricerche si concentrano su figure con esperienza, ma ci sono anche corsi di formazione. Manpower e altre agenzie per il lavoro, ad esempio, ne organizzano con l’ente Forma.Temp, per un inserimento immediato.C’è poi il segmento dell’e-commerce, che in Italia sta vivendo una fase di forte espansione: abbigliamento, libri, alimentari, informatica, viaggi e assicurazioni sono tra i beni più venduti online. «Il commercio elettronico ha trasformato radicalmente la filiera logistica e le figure professionali», commenta Roberto Liscia, presidente Netcomm, Consorzio per il commercio elettronico italiano. Nella distribuzione tradizionale la merce prima di arrivare al consumatore deve passare dal punto vendita, mentre nel commercio elettronico va direttamente al cliente finale. In questo caso la logistica assume la professionalità e il servizio del retail: responsabilità, adeguatezza della merce, packaging, garanzia della consegna, rientro merce e gestione reclami.

«Secondo la legislazione europea il cliente può restituire il prodotto entro dieci giorni – prosegue Liscia – quindi la gestione della merce è diventata ancora più complessa. La figura dell’assistente alla clientela o responsabile customer care si è trasformata, assumendo un’importanza strategica, perché deve coordinare la spedizione in modo corretto ed efficiente. Anche il magazzino deve essere veloce, automatizzato per identificare immediatamente il pacco. Ogni settore merceologico ha le proprie caratteristiche: ad esempio, nel settore degli elettrodomestici è d’obbligo la restituzione e lo smaltimento dell’usato e la gestione di quest’aspetto è complessa. La gestione del magazzino, così, nel settore e-commerce dipende generalmente da un ingegnere di processo, una persona che deve coordinare l’organizzazione insieme al marketing con grande cura».​

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