venerdì 8 giugno 2018
Si è concluso il Progetto Legalità e Merito. Coinvolti oltre 600 studenti di 21 istituti scolastici di tutta Italia
Generazioni a confronto su cittadinanza attiva
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Una canzone per denunciare atti di bullismo, un documentario per combattere l’indifferenza e un fiore per non dimenticare le vittime di mafia. Sono queste alcune delle idee finaliste del Progetto Legalità e Merito, l’iniziativa frutto di un protocollo di intesa tra l’Università Luiss e Anac, Dna, Csm, nato dalla collaborazione con il Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri e il Miur, che ha visto, da febbraio a maggio, oltre 600 studenti di 21 Istituti scolastici di primo e secondo grado, provenienti da tutta Italia, lavorare insieme con un gruppo di 60 laureandi in Giurisprudenza e Scienze politiche, per esprimere il proprio concetto di giustizia.

La cerimonia di premiazione si è tenuta ieri pomeriggio nella sede della Luiss di Viale Romania alla presenza del procuratore nazionale Antimafia Federico Cafiero de Raho, del presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura Giovanni Legnini, Giovanna Boda, direttore generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione del Miur e della magnifica rettore della Luiss Paola Severino, che ha dichiarato: «In questi mesi i nostri studenti, insieme con i ragazzi più giovani, si sono confrontati sui valori della giustizia e del merito, coltivando insieme una cultura comune basata sulla responsabilità individuale e sul senso della collettività. Abbiamo voluto creare una generazione di giovani ambasciatori della legalità, che, dialogando con gli ancor più giovani studenti delle scuole, possano contribuire a creare nei loro interlocutori una nuova visione del futuro, improntata al rispetto della legge e delle istituzioni».

Gli studenti universitari, nel ruolo di tutor, hanno infatti attraversato l’Italia da Nord a Sud per incontrare i loro colleghi più giovani e riflettere sui temi della legalità, dalla cittadinanza attiva all’immigrazione, dal contrasto alla corruzione alla lotta alle mafie, dalla lotta al bullismo all’accoglienza e integrazione, spinti dalla volontà di promuovere un cambiamento sociale con azioni concrete. Obiettivo: promuovere e diffondere la cultura della legalità su tutto il territorio nazionale, attraverso progetti e temi scelti dagli stessi ragazzi, con attenzione alle aree di particolare svantaggio economico e sociale, con un lavoro di confronto tra generazioni di giovani per i giovani.

«Iniziative del genere sono particolarmente importanti per diffondere il senso più profondo della legalità, ovvero lo stare insieme secondo regole comuni – ha dichiarato Raffaele Cantone, presidente di Anac -. La decisione di affidare questo messaggio a universitari, inoltre, è di certo il modo migliore per parlare un linguaggio capace di essere più vicino alle giovani generazioni».

I 21 gruppi hanno espresso e sviluppato il loro concetto di giustizia attraverso progetti innovativi e creativi, con murales, video, flash mob e rappresentazioni teatrali, legati alle specifiche problematiche e criticità maggiormente sentite dai ragazzi. Durante la cerimonia conclusiva, sono stati presentati i progetti realizzati dagli oltre 600 allievi delle scuole medie e superiori che hanno affrontato il tema della legalità in tutte le sue diverse declinazioni, con poesie, canzoni, mostre fotografiche, fino a brevi video e documentari, per raccontare, tra uno slogan e una immagine, la loro idea di giustizia.

Tre i progetti finalisti. Il cortometraggio Di corsa contro le mafie a cura dei ragazzi della scuola media “Amari-Roncalli – Ferrara” di Palermo, che hanno raccontato in un documentario una caccia al tesoro per le strade del capoluogo siciliano, lanciata dal sindaco Leoluca Orlando, per riscoprire e portare un fiore nei luoghi simbolo degli omicidi di mafia, ricordando: Piersanti Mattarella, Calogero Zucchetto, Rocco Chinnici, Libero Grassi, Cesare Terranova.

La musica come megafono per denunciare atti di bullismo. È invece l’idea degli allievi della scuola media dell’Istituto comprensivo Trento 6, che hanno sviluppato un progetto musicale, creando loro stessi la base e il testo. Il video clip, filmato all’interno della scuola, ripete a ritmo di rap la volontà di combattere le discriminazioni e gli abusi tra i più giovani.

Infine, primo classificato, l’Istituto d'Istruzione Superiore "Sannino-De Cillis" di Napoli con il documentario ‘Divina Indifferenza’, un video di denuncia contro l’illegalità vissuta nella quotidianità di ogni ragazzo. Nella clip, realizzata dagli studenti della scuola del quartiere Ponticelli, una realtà difficile della periferia napoletana, si raccontano episodi di ordinaria illegalità: dallo spaccio, allo scippo, alla violenza. Il video si conclude con un segno di unione, un monito ad alzare la testa contro l’indifferenza.


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