mercoledì 8 marzo 2017
La fabbrica Giovanni Mucci di Andria, confetti e dragées, 300 tipologie di specialità, 2 milioni di fatturato e un quintale e mezzo di produzione annuali, premiata a Colonia
L'oliva salentina fa un «bagno» nel fondente
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T radizione, naturalità e qualità, coniugate a innovazione. Sono i punti fermi della fabbrica Giovanni Mucci di Andria, confetti e dragées, 300 tipologie di specialità, 2 milioni di fatturato e 125 tonnellate di produzione annuali. Premiata con un ulteriore riconoscimento al Salone internazionale di prodotti dolciari e degli snack Ism di Colonia, per la «migliore innovazione di prodotto al cioccolato» (su oltre 100 presentati): il ciokolì, olive nere dolci salentine imbevute di rum e ricoperte di cioccolato fondente. Cristian Mucci, marketing and export manager, spiega l’origine dei ciokolì: «Sono confetti dedicati alla Puglia, un omaggio al frutto prezioso di questa terra: l’oliva, in abbinamento al cioccolato. Un connubio insolito e perfetto al tempo stesso». Nel 2012 la guida Gambero Rosso ha premiato l’azienda come miglior confettificio italiano. Una storia fatta da un gruppo di maestri dolciari impegnati ad offrire prelibatezze, compendio di un ingegno secolare, affinato dall’esperienza e impreziosito da un lavoro certosino eseguito con metodi artigianali, secondo la tradizione confettiera acquisita a Napoli da maestri svizzeri. È il 1894 quando il fondatore Nicola avvia il primo opificio a pochi passi dalla Cattedrale di Andria. 123 anni d’attività, un patrimonio di saperi raccolto nel Museo del Confetto 'Mucci Giovanni' – sede storica della fabbrica che da trent’anni produce nello stabilimento di Trani con 30 dipendenti. Mario Mucci, amministratore della azienda, commenta il logo «semplicemente unici: unicità per la rarità degli ingredienti; la pienezza del gusto e perché le nostre specialità sono testimoni di una manifattura artigianale ricca di gesti delicati e premurosi. Tecnica, passione e bellezza della vita trasferita nel lavoro. I colori della dolcezza provengono dalla natura, arancini, pere, ciliegie, albicocche, limoni, olive fino alla 'ghiaia' e sono decorati rigorosamente a mano». «L’azienda – aggiunge Christian Mucci – pone grande attenzione a culture e religioni e guarda oltre confine. In Italia collabora con Amarelli e Amaro Lucano. Esporta in Inghilterra, Svizzera, Usa, Giappone, Svezia, Emirati Arabi, Qatar. Nel gennaio 2016 ha ottenuto la certificazione Halal per i musulmani ed è stato avviato l’iter per quella ebrea Kosher».

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