mercoledì 26 giugno 2013
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Un primo passo per risolvere il grave problema della disoccupazione, in particolare quella giovanile, in Italia. È davvero molto atteso il varo del pacchetto-lavoro da parte del governo Letta. Un decreto che punta a tagliare il costo del lavoro sui neoassunti, riorganizzare i Centri per l’impiego, semplificare l’apprendistato e aumentare la flessibilità in entrata: questi, in sintesi, i principali temi su cui punta il premier Enrico Letta. Il governo ha convocato per stamani alle 8,30 il Consiglio dei ministri per esaminare il provvedimento messo a punto dal ministro Enrico Giovannini. Il decreto dovrebbe prevedere una decontribuzione – da spalmare in 18 mesi – per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani tra i 18 e i 29 anni residenti nel Mezzogiorno, con un tetto all’incentivo che non può superare l’importo di 650 euro per lavoratore. Per quanto riguarda l’apprendistato, si punterebbe a una formazione uniforme in tutte le regioni, mentre il limite per i lavori a chiamata sarà di 350 giorni. Modificando la legge Fornero, gli intervalli tra un contratto a termine e il successivo potrebbero tornare a dieci e 20 giorni (a seconda della durata del primo contratto). Le modifiche alla riforma Fornero, poi, interesserebbero non solo contratti a tempo determinato e apprendistato, ma anche l’acquisto solo telematico dei voucher per il lavoro accessorio. Per sfruttare le opportunità derivanti da Expo 2015 di Milano, inoltre, si allungherebbe da 12 a 18 mesi l’acausalità del primo contratto a tempo determinato e si estenderebbe da 36 a 48 mesi la durata massima del rapporto di lavoro.Il governo ha previsto anche una serie di interventi sui Centri per l’impiego per rafforzarli attraverso sinergie con le Agenzie per il lavoro, in modo da potenziare i servizi offerti e realizzare politiche attive più efficienti.Complessivamente, si parla di un pacchetto da un miliardo di euro, fondi "dirottati" da quelli europei per l’occupazione giovanile e il contrasto alla povertà nel Sud. Di questi, 500 milioni andranno alla decontribuzione per i neo assunti a tempo indeterminato nel Sud, con una misura che potrebbe venire estesa fino al 2015 e consentire 50mila nuove assunzioni.Il decreto è un primo passo in vista delle risorse che l’Unione europea potrà mettere sul piatto dal 2014. Il capo del governo insiste nel chiedere che i sei miliardi promessi dall’Ue siano utilizzati nel 2014 e nel 2015 e non più spalmati su sette anni, come prevede il bilancio pluriennale europeo al 2020.
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