martedì 4 luglio 2023
Molte aziende richiedono creatività, capacità di adattamento, empatia, pensiero laterale, capacità di lavorare in gruppo
Anche i laureati in materie umanistiche si giocano buone opportunità di inserimento lavorativo

Anche i laureati in materie umanistiche si giocano buone opportunità di inserimento lavorativo - Archivio

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Ma chi l'ha detto che le lauree umanistiche non aiutano a trovare lavoro. Purtroppo le facoltà letterarie sono vittime di pregiudizi e bollate come “più facili” di quelle tecnico-scientifiche, per cui sarebbero scelte o dai giovani meno capaci o da quelli che, avendo “poca voglia di studiare”, vedono l’Università più come un passatempo che come un investimento strategico per il futuro. Negli ultimi 20 anni, poi, la situazione è peggiorata: la diffusione crescente delle tecnologie informatiche ha alimentato, da un lato, la credenza che le lauree più utili a trovare lavoro siano quelle di area informatica, dall’altro l’idea che gli studi umanistici siano lontani dal digitale. Nelle ultime rilevazioni di Almalaurea, che dal 1994 elabora statistiche sul rapporto fra le lauree italiane e il mercato del lavoro, troviamo che, a un anno dalla laurea triennale in Lettere, lavora il 54,7% di giovani, con una retribuzione netta media di 1.101 euro al mese, mentre a un anno da quella in Filosofia lavora il 54,8%, con uno stipendio netto mensile di 1.404 euro. Vediamo infine Scienze della comunicazione: a un anno dal titolo lavora il 64,9% di loro e lo stipendio medio mensile è 1.220 euro. Ben diversa è la percentuale di laureati in Scienze e tecnologie informatiche che lavorano dopo un anno: l’89,8%. Il pregiudizio pare dunque confermato. Ma il loro guadagno medio mensile è 1.455 euro netti al mese: molto più vicino di quanto gli stereotipi facciano pensare a quello di chi si laurea in Filosofia.

Le professioni del futuro

La ricerca Jobs of the future di Hays, multinazionale specializzata nel reclutamento, ha coinvolto in Italia 700 professionisti/e, chiedendo loro come il settore Sales & Marketing cambierà di qui al 2030. Secondo il campione, i profili più richiesti nei prossimi anni saranno Digital Analyst con il 91,6% delle preferenze, Digital Strategist (88,5%), Web Content Strategist (84,1%), Digital Content Manager (82,2%), Digital Customer Relationship Manager (82,7%), E-commerce Manager (81,6%). Anche se la ricerca riguardava solo il settore Sales & Marketing, è rilevante anche più in generale perché dà conto di quanto la digitalizzazione sia da un lato pervasiva, dall’altro più vicina all’ambito umanistico di quanto si pensi. Infatti, anche se comprendere tutte le caratteristiche dei profili emersi merita un approfondimento a parte, è evidente la centralità di concetti come contenuto, analisi, strategia, relazione, gestione, che presuppongono competenze insegnate al meglio nei percorsi umanistici. Se a questa indagine aggiungiamo la continua ricerca, da parte delle aziende, in quasi qualunque settore e per quasi qualunque ruolo, delle cosiddette soft skill (creatività, capacità di adattamento, empatia, pensiero laterale, capacità di lavorare in gruppo, e così via), è chiaro fino a che punto oggi il mercato chieda competenze che si acquisiscono nelle lauree umanistiche.

Le lauree più richieste nei prossimi anni

Nelle Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine, a cura del Sistema Informativo Excelsior – altro strumento assai utile per capire quali saranno le lauree del futuro tra il 2021 e il 2025 - leggiamo che sempre maggiore impatto avranno sul mondo del lavoro e delle imprese la trasformazione digitale e l’ecosostenibilità, che arriveranno a coinvolgere tra il 26% e il 29% dei lavoratori in azienda e nel settore pubblico e che saranno distribuiti prevalentemente nelle filiere Salute e benessere, Education e Cultura, Meccatronica e Robotica, Mobilità e Logistica ed Energia. In quest’ottica, le lauree del futuro (in base all’indirizzo di studio), che coinvolgeranno più lavoratori (mediamente per ogni anno) tra il 2021 e il 2025 secondo il fabbisogno occupazionale previsto da Unioncamere e Anpal, sono:

Economico – Statistico (da 36.100 a 39.800 unità);
Giuridico e Politico-Sociale (da 39.400 a 39.900 unità);
Medico-Sanitario (da 33.500 a 35.500 unità);
Ingegneria (da 31.500 a 34.600 unità);
Insegnamento e Formazione (da 24.600 a 25.000 unità);
Letterario, Filosofico, Storico e Artistico (da 13mila a 13.500 unità);
Architettura, Urbanistico e Territoriale (da 13mila a 13.400 unità);
Linguistico, Traduttori e Interpreti (da 8.500 a 9mila unità);
Scientifico, Matematico e Fisico (da 8.400 a 8.800 unità);
Psicologico (da 6.400 a 6.900 unità);
Geo-biologico e biotecnologico (da 5.700 a 5.900 unità);
Chimico-farmaceutico (da 4.100 a 4.600 unità);
Agroalimentare (da 3mila a 3.100 unità).

Detto che non esistono lauree inutili (perché tutti i percorsi universitari, indistintamente, rappresentano un’occasione di crescita umana e culturale fondamentale per ogni individuo), si può affermare, però, che vi siano titoli universitari meno richiesti dal mercato del lavoro. Inoltre il fabbisogno occupazionale del nostro Paese riguarderà per oltre il 60% laureati e diplomati, e solo per il 35% le professioni tecniche e a elevata specializzazione. Ciò significa che il peso di una laurea sarà ancora più importante per il mondo del lavoro negli anni futuri. Prendendo spunto dal Rapporto Alma Laurea 2022, le lauree meno utili (sempre per gruppo disciplinare) – ovvero che hanno dimostrato il tasso di occupazione minore tra gli intervistati a cinque anni di distanza dal conseguimento della laurea magistrale sono:
Politico-sociale e comunicazione – 84,3%;
Letterario-umanistico – 82,8%;
Arte e design – 81,2%;
Educazione e formazione – 80,9%.

Da ciò emerge che le lauree più pagate in Italia (per gruppo disciplinare, con la cifra da intendere in ottica media mensile) sono:

Ingegneria industriale e dell’informazione 1.893 euro;
Informatica e tecnologie Ict 1.851 euro;
Economico 1.706 euro;
Architettura e ingegneria civile 1.680 euro;
Scientifico 1.625 euro;
Politico-sociale e comunicazione 1.564 euro;
Agrario-forestale 1.534 euro;
Medico-sanitario 1.489 euro;
Linguistico 1.449 euro;
Arte e design 1.409 euro;
Scienze motorie e sportive 1.407 euro;
Letterario-umanistico 1.399 euro;
Psicologico 1.331 euro;
Educazione e formazione 1.306 euro.


Per quanto riguarda le lauree magistrali a ciclo unico lo stipendio a cinque anni dal conseguimento del titolo è il seguente per gruppo disciplinare:

Medico e farmaceutico 1.898 euro;
Veterinario 1.774 euro;
Architettura e ingegneria civile 1.643 euro;
Giuridico 1.619 euro;
Educazione e formazione 1.404 euro.


Formazione e consulenza a caccia di umanisti

Bip, multinazionale di consulenza, in partnership con Polimi Graduate School of Management, lancia la V edizione del Bip Bootcamp, il programma intensivo rivolto ai neolaureati e laureandi in discipline
umanistiche, giuridiche e linguistiche. Il percorso formativo ha l’obiettivo di completare e arricchire la
preparazione accademica in ambito economics & finance, marketing, management e trasformazione digitale per avviare una carriera nel management consulting. Bip, dopo il successo delle precedenti edizioni, punta anche quest’anno a superare i rigidi modelli formativi del passato e valorizzare le discipline classiche, giuridiche e linguistiche per realizzare una contaminazione tra saperi valorizzando la flessibilità culturale, pensiero critico e laterale. In partenza l’8 settembre 2023, il programma avrà una durata di quattro settimane di formazione con docenza da remoto e in digital learning, al termine del quale verrà garantito uno stage di tre mesi retribuito e finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato in una delle sedi italiane della multinazionale, in base alla preferenza. Gli studenti potranno mettere a frutto le competenze acquisite in ambito umanistico e dare prova del loro potenziale all’interno delle più grandi aziende italiane e multinazionali. Il percorso formativo mira ad arricchire le competenze di chi ha già sviluppato una mentalità aperta, creativa e flessibile per cimentarsi nella professione di consulente, applicando una metodologia didattica di forte connotazione pratica ed esperienziale. Per candidarsi alle selezioni c'è tempo fino al 21 luglio 2023. Per informazioni: Bootcamp BIP - BIP Career Site Careers (oraclecloud.com); bipbootcamp@mail-bip.com.

Accademia Italiana, scuola di alta formazione dall’approccio internazionale, lancia il contest per i designer del futuro, mettendo in palio 20 borse di studio per i percorsi triennali nelle sedi di Roma e Firenze. In occasione dell’Open Day del 12 luglio, oltre a scoprire le sedi e incontrare i docenti, gli aspiranti designer di domani avranno l'opportunità di partecipare a workshop e prove speciali per aggiudicarsi una delle borse di studio. Una giornata per entrare in contatto con la community internazionale di Accademia Italiana, accendere la fantasia e mettere alla prova il proprio fattore intelligenza artificiale. La mattina (ore 10-13) sarà possibile visitare aule e laboratori della nuova sede romana, all’interno del primo campus dedicato al design in Italia, nel quartiere di San Lorenzo, e la sede fiorentina in piazza Pitti, di fronte al palazzo che ha visto nascere l’alta moda in Italia. Nel pomeriggio (ore 14-17) via al contest per aspiranti matricole: a indagare l’AI Factor un team di docenti e tutor. La prima prova da superare sarà incentrata su Team Working / Design Thinking. La seconda sarà il colloquio motivazionale con la commissione in cui gli studenti dovranno presentarsi in modalità 'pitch' e rispondere ad alcune domande. I candidati sono invitati a consegnare il portfolio prima del 12 luglio inviando una mail all'ufficio orientamento: orientamento@accademiataliana.it. Info e iscrizioni on line: https://orientamento.accademiaitaliana.com/open-day-12-luglio.

Una start up aiuta a trovare lavoro

Il mercato delle risorse umane sta assistendo a una trasformazione profonda e ormai inarrestabile dei paradigmi lavorativi. In questo scenario nasce la start up italiana 7SECONDS, una società che ha colto i profondi segnali di cambiamento in atto e vuole aiutare i professionisti a collocarsi nella maniera migliore sul mercato del lavoro per trovare finalmente il posto ideale. Il nome della start up proviene dalla teoria scientifica secondo cui l’impressione su di una persona si forma nei primi sette secondi dell’incontro e, se si pensa al mondo professionale, si capisce quanto sia importante sapersi presentare nel modo migliore per ottenere il lavoro desiderato. Il posizionamento della start up è proprio quello di valorizzare le competenze e il talento dei professionisti e aiutarli a distinguersi, catturando l’attenzione dei recruiter tra migliaia di curriculum vitae e lettere di presentazione. La società offre diversi servizi di consulenza utili ai candidati per emergere tra la folla di candidature: dalla redazione di un cv professionale all’intervista di 30 minuti con esperti nella selezione del personale, passando dalla redazione di una lettera di presentazione e di un’email di accompagnamento per la candidatura fino alle linee-guida per la creazione o l’ottimizzazione del profilo LinkedIn per aumentare visibilità e autorevolezza del professionista. Il target a cui si rivolge la start up è composto principalmente da figure con esperienza, che lavorano come middle e top manager, ma può chiaramente essere utile anche a figure più giovani che cercano un orientamento sul mercato del lavoro. La società è composta da una squadra di consulenti esperti in Hr e di copy professionisti, esperti nell’identificare e valorizzare i punti di forza e le competenze per poi declinarli in un ritratto d’impatto.


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