giovedì 28 aprile 2016
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La Federal Reserve prende ancora tempo nella sua uscita dalle politiche monetarie ultra accomodanti degli ultimi anni. Il Fomc, il direttivo della banca centrale americana, ha confermato i tassi allo 0,25-0,50%, come era previsto, rinviando ancora una volta il secondo rialzo del costo del denaro. Il percorso di rialzo sarà graduale, ha confermato il Fomc. Secondo l’analisi della Fed i timori per la situazione economica globale sono diminuiti rispetto a marzo, anche se negli Stati Uniti la crescita sta rallentando e la spesa delle famiglie è ancora fiacca. Intanto in Europa per farsi capire meglio dai tedeschi Mario Draghi si è fatto intervistare dalla Bild, tabloid popolare da oltre due milioni di copie quotidiane. Per il presidente della Banca centrale europea è stata l’occasione di fare chiarezza sulle recenti polemiche con Wolfgang Schäuble, il ministro delle Finanze del governo Merkel. «Che differenza farebbe se un non italiano fosse al posto mio? nessuna. Terrebbe la stessa rotta che teniamo adesso. Tutte le altre grandi banche centrali del mondo stanno seguendo politiche simili» ha detto Draghi, accusato in Germania di avere un atteggiamento monetario 'da italiano'. Sul rapporto tra banca centrale e po-litica, poi, Draghi ha ribadito l’importanza dell’indipendenza della Bce: «Una cosa è chiara: la Bce obbedisce alla legge, non ai politici. È normale che i politici commentino le nostre misure. Ma sarebbe anormale se noi li stessimo a sentire ». Infine sull’altro punto che più sta a cuore ai tedeschi, le riforme, il governatore ha detto che «la gran parte dei governi si sta muovendo, anche se troppo lentamente a mio personale avviso. Sarebbe bene se facessero di più. Ma questo non dipende direttamente dalle politiche della Bce». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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