martedì 6 ottobre 2020
Ne fanno parte dodici Paesi. Entrano Anguilla e Barbados, escono Cayman ed Oman
L'Ue aggiorna la lista dei paradisi fiscali
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Sono paradisi dal punto di vista ambientale e climatico. Ma anche terre di richiamo per quelle società che non amano pagare le tasse: i paradisi fiscali. Il Consiglio europeo ne ha aggiornato la lista. L'elenco dell'Ue riguarda una serie di Stati non appartenenti all'Unione europea che incoraggiano pratiche fiscali abusive, che erodono i gettiti fiscali degli Stati membri provenienti dalle imprese. Si tratta di Stati che garantiscono un prelievo fiscale basso se non nullo diventando così una specie di rifugio per l’evasione.

Entrano Anguilla e Barbados. Escono Cayman e Oman

Così oggi l'Ue inserisce nella lista Anguilla, territorio britannico situato nei Caraibi, e Barbados. E toglie le isole Cayman e l'Oman che hanno approvato le riforme necessarie a migliorare il proprio quadro di politica fiscale. Anguilla e Barbados sono state inserite nell'elenco visti i rapporti del Forum globale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni a fini fiscali, che ha declassato i rating di Anguilla e Barbados, rispettivamente, a "non conforme" e "parzialmente conforme" allo standard internazionale sulla trasparenza e lo scambio di informazioni su richiesta.

Dodici "cattivi"

Dopo questo aggiornamento, sono dodici le giurisdizioni dell'elenco dell'Ue: Samoa americane, Anguilla, Barbados, Figi, Guam, Palau, Panama, Samoa, Seychelles, Trinidad e Tobago, isole Vergini americane e Vanuatu. Le isole Cayman sono state rimosse dall'elenco dopo l’adozione di nuove riforme sui fondi di investimento collettivo. L'Oman invece viene considerato conforme dopo la ratifica della convenzione Ocse sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale e per aver emanato una legge per consentire lo scambio automatico di informazioni e aver intrapreso le misure per attivare rapporti di scambio di informazioni con gli Stati dell'Ue.

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