giovedì 1 luglio 2010
È il dato più basso di sempre. Il calo più ampio degli investimenti fissi lordi riguarda il settore agricolo (meno 17,4%) rispetto al 2008. Cresce invece la produzione industriale a giugno: il Centro studi Confindustria rileva in un aumento dell'1,1% su maggio
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Crollano gli investimenti fissi lordi: nel 2009 hanno registrato una diminuzione del 12,1% in termini reali, accentuando la fase di contrazione iniziata nel 2008 (-4,0%). Lo fa sapere l'Istat, in uno studio. Si tratta di un livello mai raggiunto prima, almeno a partire dal 1970, inizio delle relative serie storiche, e paragonabile solo al calo registrato durante la precedente crisi del 1993, quando si raggiunse un -11,5%. La diminuzione della spesa in beni capitali nel 2008 e nel 2009 ha interessato tutti i settori dell'economia: agricoltura, industria e servizi. Il calo più ampio degli investimenti fissi lordi - che vanno dall'acquisto di macchinari e attrezzature sino alle costruzioni (fabbricati, uffici ma anche abitazioni) - riguarda il settore agricolo: nel 2009 ha fatto registrare un -17,4%, in ulteriore flessione rispetto al -2,7% del 2008. Male anche il settore industriale dove si è registrato un calo del 14,9% rispetto all'anno precedente (dopo un -4,1% nel 2008). Così come il settore dei servizi per il quale si rileva un calo della spesa per capitale fisso pari a -10,6% nel 2009 (-4,0% nel 2008). Quanto agli investimenti del settore dei servizi, valutati al netto degli investimenti in abitazioni (anch'esse comprese tra i beni), risultano in calo dell'11,3% nel 2009 (-5,1 nel 2008). Guardando agli investimenti fissi lordi per addetto, nel 2009 in media ammontano a 9.600 euro, rafforzando la tendenza alla diminuzione manifestatasi già nel 2008 (10.600 euro, contro gli 11.000 euro nel 2007). Quanto allo stock di capitale netto, la sua crescita in termini reali «registra una brusca frenata», attestandosi allo 0,5% rispetto all'1,3% del 2008 e all'1,7 del 2007. La dinamica positiva del 2009 è dovuta esclusivamente alla crescita registrata nel settore dei servizi (+0,9%); mentre nel settore industriale registra una diminuzione dello 0,5% e, ancora più marcata, nel settore dell'agricoltura, dove il calo è pari all'1,2%. Infine, nel 2009 il tasso di crescita degli ammortamenti si attesta allo 0,7%, in rallentamento rispetto all'anno precedente (+1,5%).A GIUGNO CERSCE LA PRODUZIONE INDUSTRIALECresce la produzione industriale a giugno. Il Centro studi Confindustria rileva in giugno un aumento dell'1,1% su maggio (dati destagionalizzati), quando si era avuto un incremento dell'1,4% su aprile (+1,8% la stima preliminare, rivista sulla base dei consuntivi comunicati dalle imprese). A giugno il recupero dai minimi toccati nel marzo 2009 sale al 10,9%, mentre si riduce al -17,6% la caduta dal picco precrisi (aprile 2008).In giugno la variazione sui dodici mesi è stata del 10,0%. In maggio la dinamica tendenziale è stata dell'8,0% (dati al netto del diverso numero di giornate lavorative). Le imprese che lavorano su commessa indicano un maggiore afflusso di ordinativi: +1,2% in giugno rispetto a maggio (+3,3% su base annua), quando vi era stato un aumento dello 0,4% su aprile (+2,5% annuo). Il Csc stima per il secondo trimestre 2010 un'accelerazione della produzione al 2,5% sul primo, dall'1,7% del periodo precedente.Nel terzo trimestre si profila un'ulteriore recupero guidato da domanda estera e ricostituzione delle scorte: la crescita ereditata è già dell'1,2%, mentre le indagini qualitative presso le imprese manifatturiere segnalano più alte attese di produzione a tre mesi (specie tra le imprese esportatrici), scorte ritenute più basse del normale (ISAE) e giudizi più elevati sugli ordini dal'estero (indagine PMI).
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