venerdì 10 marzo 2017
Per il terzo anno consecutivo è in crescita: +1,3%, che equivale a 293mila unità. Diminuiscono gli inattivi e aumentano gli occupati "anziani"
Nel 2016 sale l'occupazione
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In Italia per il terzo anno consecutivo cresce l'occupazione: +1,3% che equivale a 293mila unità. La crescita è avvenuta a ritmi più sostenuti rispetto al 2015, portando il tasso di occupazione al 57,2% (+0,9 punti). Inoltre, il tasso di disoccupazione è calato di 0,2 punti, passando dall'11,9% del 2015 all'11,7 del 2016. Dai dati diffusi dall'Istat emerge che l'aumento degli occupati riguarda soltanto il lavoro alle dipendenze (1,9%, +323mila) ed è concentrato tra i dipendenti a tempo indeterminato: +281mila, rispetto ai +42mila a termine. Da sei anni prosegue, invece, la diminuzione del numero di lavoratori indipendenti (-30mila, -0,5%), anche nel 2016 dovuta quasi esclusivamente ai collaboratori.

Sul fronte della disoccupazione, dopo sette anni di aumento ininterrotto fino al 2014 e la forte diminuzione nel 2015, si assiste a un leggero calo della stima dei disoccupati (-21mila, -0,7%), dovuto ai primi due trimestri dell'anno. A ciò corrisponde il calo del tasso di disoccupazione di 0,2 punti.

Spiegano gli esperti dell'istituto di statistica: si riduce il contingente di persone in cerca lavoro da almeno 12 mesi, la cui incidenza passa dal 58,1% del 2015 al 57,3%. Nel 2016 il numero di inattivi diminuisce per il terzo anno consecutivo e in misura molto più marcata (-410mila, -2,9%) coinvolgendo sia gli uomini sia le donne, le diverse ripartizioni territoriali e, tra le classi di età, soprattutto gli adulti. Il calo riguarda sia la componente più distante dal mercato del lavoro (-200mila, -1,9%) sia le forze di lavoro potenziali (-210mila, -5,9%).

Nel 2016, per il secondo anno consecutivo e con maggiore intensità, diminuisce inoltre il numero degli scoraggiati (-164mila, -8,6%), la cui flessione continua ininterrotta dal secondo trimestre 2015.

Grazie alla crescita nei primi due trimestri dell'anno, aumentano gli occupati fra i giovani (nella fascia 15-34 anni): 44mila unità, ovvero +0,9%. Inoltre, si accentua la crescita del rispettivo tasso di occupazione: +0,7 punti in confronto a +0,1 punti nel 2015. Per i 35-49enni la riduzione del numero di occupati si accompagna all'aumento del tasso di occupazione (+0,6 punti). Prosegue la crescita dell'occupazione e del tasso per gli ultracinquantenni. Il tasso di disoccupazione si riduce soprattutto per i più giovani mentre il calo del tasso di inattività è maggiore per gli over50.

Tra gli stranieri, infine, si stima una minore crescita del tasso di occupazione (+0,7 punti in confronto a +1,0 gli italiani) ma un calo più accentuato di quello di disoccupazione: -0,8 rispetto a -0,1 punti. Più svantaggiate le straniere, per le quali il tasso d'occupazione scende lievemente (-0,1 punti) a fronte dell'aumento per le italiane (+1,0 punti).

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